Calcio Napoli

Il Napoli non paga l’affitto del Maradona. Simeone: “Debiti per 3,5 milioni, da ADL neppure i biglietti per le scuole”

Il Napoli non paga l’affitto dello stadio Maradona, il comune mette in mora il club azzurro. La denuncia del consigliere Simeone al sindaco Manfredi.

 

Dal giorno in cui è andata in vigore la nuova convenzione per la gestione dello Stadio Maradona , il patron Aurelio De Laurentiis numero uno della Ssc Napoli non hamai pagato il canone per l’utilizzo dell’impianto che è di poco superiore al milione di euro e ha maturato un debito di 3 milioni e 409mila euro, motivo per cui è scattata la diffida e la messa in mora da parte del Comune.

SIMEONE INVITA IL NAPOLI HA PAGARE L’AFFITTO DELLO STADIO MARADONA

Il presidente della Commissione Mobilità Gaetano Simeone, ha scritto al sindaco Manfredi in merito alla morosità del club azzurro:

«Caro sindaco, sono notorie le vicissitudini che il 17 ottobre del 2019 hanno caratterizzato il rinnovo della convenzione per la gestione dello stadio. Devo rilevare mio malgrado, che la società non onora gli impegni assunti e risulta debitrice di somme ingenti.

Non risulta essere ancora perfezionato. Inoltre, nessun atto di intesa come da convenzione all’erogazione di 320 biglietti da destinare alle scuole e alle associazioni cittadine che si occupano di mitigare il disagio giovanile».

De Laurentiis, non solo non avrebbe pagato i canoni d’affitto, ma non avrebbe nemmeno  stanziato i biglietti per le scuole.

“Non ce l’ho col Napoli -Spiega Simeone- ma ne faccio una questione di principio. Il club ha avuto delle perdite a causa del Covid, ma la scontistica si chiede al momento. Mi fa arrabbiare che sembra che tutto sia dovuto alla società. Il club, è un soggetto privato che deve mantenere gli impegni presi con il Comune di Napoli, come ogni altro privato. È mai possibile che il Napoli debba avere sempre una posizione debitoria? Ho il dovere istituzionale di fare questi accertamenti, ma perchè devo farli solo io?

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Il presidente della Commissione Mobilità Gaetano Simeone

Le parti si devono sedere ed il Napoli deve pagare ciò che deve pagare: il club deve pagare una somma in danaro rispetto al contratto in affitto per l’uso dello stadio, dovevano farlo già prima e non servivo io a dire che il Napoli debba saldare i debiti. Non è possibile che il cittadino venga chiamato subito dal Comune ed il Napoli no: perchè questa differenza di trattamento?”. Ha concluso Simeone.

La risposta del Napoli al comune

La Ssc Napoli, dal canto suo ha chiesto di rinegoziare, alla luce del decreto Rilancio del 2020, il canone delle ultime due annualità poiché gli incassi da botteghino sono stati limitati dall’emergenza Covid.

Il ragionamento che trapela dal quartier generale della Ssc Napoli è semplice nella sua essenzialità basata sulla logica del mercato rispetto a quella degli obblighi che hanno gli enti locali in termini di finanza pubblica. Le ultime due annualità, secondo patron De Laurentiis, devono essere riconsiderate perché mancando l’incasso al botteghino – ed è su questo parametro che è stato fatto il calcolo per arrivare al canone del Maradona – non c’è motivo di pagare il canone pieno. La sostanza è che se c’è una riduzione degli incassi ci deve essere per forza una riduzione dell’affitto.

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