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Muore Gianni Di Marzio, il figlio: “Ora potrai allenare Maradona”

L'ex allenatore del Napoli si è spento nella notte

È morto Gianni Di Marzio ex allenatore del Napoli, il figlio Gianluca gli ha detto addio: “Ora potrai allenare Maradona”. Gianni Di Marzio era nato a Napoli l’8 gennaio del 1940 e si è spento nella notte all’età di 82 anni. Nella carriera da allenatore ha allenato sia le giovanili del Napol dal 1969 al 1971 sia la squadra maggiore tra il 1977 ed il 1979, quindi prima che Diego Armando Maradona vestisse la maglia del Napoli.

La morte di Gianni Di Marzio è una grande perdita per tutto il movimento del calcio. Per l’ex allenatore era una grandissimo conoscitore di calcio. Ha collaboratore come osservatore e capo scouting per moltissime società importanti, cercando calciatori in tutto il mondo. Quando Gianni Di Marzio diceva: “Prendetelo, quello ha talento” si poteva quasi andare ad occhi chiusi. Il suo contributo lo ha dato anche come opinionista, mai banale, mai sopra le righe, sempre pungente ed attento.

Morte Gianni Di Marzio, il saluto di Gianluca

E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro amato Diego sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l’unico a non dimenticarti mai” questa la frase che Gianluca Di Marzio giornalista di Sky ha voluto dedicare al padre dopo la sua scomparsa. Ma sono tanti i messaggi che in queste ore stanno affollando la bacheca social dell’ex allenatore che era ancora molto amato, anche da chi non lo aveva mai visto allenare. Perché la sua conoscenza del calcio, la sua schiettezza lo rendeva una persona, vera, sincera, unica.

Gianni Di Marzio aveva scoperto Maradona, voleva portarlo al Napoli.

Gianni Di Marzio: “Così ho scoperto Maradona

Di Marzio è anche lo scopritore di Diego Armando Maradona. In una intervista a Sky ha spiegato il retroscena: “Maradona venne in Europa a giocare due amichevoli dopo un paio di mesi, di cui una in Italia. Non fece benissimo soprattutto nella prima, a Ginevra, a Roma lo marcò Tardelli. Lo andai a trovare in hotel, ormai avevamo un ottimo rapporto. Per farlo sentire più vicino a noi, gli avevo mandato anche una maglietta di Savoldi. Feci di tutto, ma l’allora presidente Ferlaino non ne volle sapere. Non era uno che puntava sui giovani, a differenza mia. Lui preferiva i giocatori esperti e già conosciuti perché gli facevano vendere gli abbonamenti. Poi 6 anni dopo Antonio Juliano, probabilmente si ricordò delle mie parole e lo presero dal Barcellona per 13 miliardi. Ricordo ancora quell’intervista di Diego sull’aereo che lo stava portando a Napoli in cui mi ringraziava. Io e lui abbiamo sempre avuto un rapporto stupendo”.