Le Interviste

Milla: “De Laurentiis manca di rispetto al calcio africano. Perché sempre l’Africa?”

POLEMICA AFRICA DE LAURENTIIS. Hanno generato un vero e proprio polverone le parole di Aurelio De Laurentiis “Basta africani”. Mai contento di far partire i calciatori del continente nero per gli impegni con le rispettive nazionali e per la Coppa d’Africa, il presidente non ha mai accettato il fatto che ci sia una competizione continentale che si giochi durante il campionato.

Le sue affermazioni hanno avuto una certo eco polemica in Africa, così la replica è avvenuta da parte della leggenda del calcio africano Roger Milla che sulla Gazzetta dello Sport ha usato parole forti: “Prendendo come base il presupposto che ognuno è libero di avere le proprie idee e di operare come meglio crede, a me sembra che il presidente del Napoli manchi di rispetto al calcio africano e al nostro continente. Lui ha una squadra di calcio famosa e potente in Serie A e non sono certo io a potergli dire come operare, chi comprare, come giocare, cosa fare. Non è davvero mia intenzione. Ma nel momento in cui il signor De Laurentiis dice che non comprerà più calciatori africani finché non sarà spostata la competizione più importante del nostro continente sta mancando di rispetto al calcio africano e ai Paesi che partecipano alla Coppa d’Africa. Perché l’Africa? Perché sempre l’Africa?”

“Primo, non è la sola competizione che si gioca quando i campionati europei sono nel pieno svolgimento. Secondo, nell’inverno scorso ci sono state partite delle nazionali sudamericane che hanno portato allo spostamento di gare dei campionati europei, senza che nessuno protestasse. Terzo: perché si dà sempre per scontato che sia l’Africa a sbagliare e a dover cambiare, adattandosi al modello europeo? Ci si scontra con grandissimi problemi di climatologia. Non è che la decisione presa nel 1956 di giocare la Coppa d’Africa a gennaio fosse dettata da un capriccio. Nel nostro continente le stagioni seguono un percorso proprio e giocare nel momento sbagliato è pericoloso per i calciatori, oltre che dannoso per i tifosi e per lo spettacolo. Si rischia che faccia troppo caldo o che piova in maniera incessante. Però visto che altrove nel mondo non ci si preoccupa granché di orari e stagioni perché comandano le tv, allora si vuole applicare lo stesso concetto anche all’Africa”.

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