Il dottor Canonico medico sociale del calcio Napoli racconta i segreti del gruppo di Spalletti, dal campo fino alla tavola.
Il dott Canonico, responsabile dello staff medico del Napoli racconta i segreti della squadra di Spalletti dal campo alla tavola:
«Compreso il settore giovanile sono 18 i miei anni azzurri, ma dal 2020 è cambiato tutto: i livelli di stress psicofisico delle stagioni post Covid sono cresciuti in maniera esponenziale tra la compressione dei calendari e il Mondiale: i giocatori non sono macchine e certi ritmi hanno aumentato gli infortuni. Traumatici e muscolari: è inevitabile, mica uno scandalo. Anche i tempi di recupero non sono adeguati».
A fare la differenza è la prevenzione: «A volte i calciatori più impiegati saltano certe esercitazioni e le partitelle». Tipo Lobotka, Kim e Di Lorenzo.
«Si recupera proprio negli allenamenti: è scientificamente dimostrato che alla quarta partita consecutiva il rischio cresce di pari passo con la fatica».
Che nel Napoli si combatte così: «Tecniche posturali e manuali. Massaggi. Criosauna dopo le sedute e vasche di acqua fredda dopo le partite. Shock termico con acqua calda e molto fredda durante la settimana. E poi regimi di nutrizione specifici e integrazione per il recupero muscolare con i frutti rossi, una serie di integratori naturali e il cioccolato fondente dopo le gare».
Dottor Canonico, quanto cioccolato avete consumato finora? «Un bel po’. Fondente extra».
Il responsabile dello staff medico del Napoli racconta che l’integrazione dei giocatori comprende una delle fonti di serotonina – il cosiddetto ormone della felicità – più buone che esistano. Mica strano: il calcio espresso in questa stagione dalla squadra è stato gioia pura.
«Non scherziamo: c’è tanto, troppo di più».
Già, perché i risultati sono il prodotto di una programmazione tremendamente articolata e non è un caso che tutto sia già stato definito molto prima della partenza per Antalya, fino al 12 dicembre culla della preparazione della volata scudetto.
«I calciatori, dopo l’Udinese, hanno ricevuto piani personalizzati fisici e alimentari, così da non perdere completamente la condizione. Come dice Spalletti: la sosta è benedetta, non pericolosa. Ora si continuerà semplicemente il lavoro cominciato in estate». E tanto basta.