Stanislav Lobotka para del Napoli e dello scudetto in Serie A che si avvicina sempre di più: “Ci crediamo ma non siamo blindati“.
Il centrocampista slovacco è forse il vero insostituibile della rosa di Luciano Spalletti, che costruisce intorno a Lobotka la manovra di gioco. L’allenatore al momento della sostituzione con la Cremonese lo ha salutato con un affetto particolare, segno della stima che ha nei confronti del giocatore.
Lobotka: Napoli e scudetto
Ecco l’intervista che Stanislav Lobotka ha rilasciato a Il Mattino:
Come si sta con 15 punti di vantaggio sulla seconda in classifica?
«Come posso nascondere che si sta una favola? È bello stare così in alto, ma non siamo ancora blindati. Non è finita con 16 partite ancora da giocare: non sono poche, sono tantissime. Perché potremmo anche perdere prima o poi anche se noi speriamo di non perdere mai più. Noi dobbiamo continuare a scendere in campo senza pensare di essere così in alto. E alla fine spero che lo scudetto lo vinciamo noi».
Il suo connazionale Hamsik sa come ci resterà male se sarà lei lo slovacco a vincere lo scudetto a Napoli…
«Credo che invece, se dovessimo centrare il traguardo che è ancora lontano, lui sarebbe uno dei più felici. È stato per anni il capitano qui e so che lui è arrivato tante volte solo a sfiorarlo
lo scudetto. Quando c’era lui, la squadra era forte: non so se ha detto qualcosa a Giuntoli per farmi prendere, so che il direttore per mesi ha cercato di portarmi qui al Napoli».
Ma nell’estate dei malumori, tra di voi c’è stato un patto per vincere?
«Ad essere onesti? No. In quei giorni abbiamo pensato che la delusione era eccessiva: erano andati via giocatori importanti ma ne erano arrivati di altrettanto importanti anche se magari non erano conosciuti. Ovvio, è stato un momento difficile dove nessuno si aspettava nulla da noi, né come qualità di gioco che come obiettivi da poter raggiungere. Però in ritiro ci siamo allenati sempre bene e abbiamo scoperto di avere la qualità per poter fare un buon campionato. Nessuno credeva in noi e questo ci è servito a crescere senza pressioni»
I video dei festeggiamenti per gli scudetti del 1987 e del 1990 glieli hanno fatti vedere?
«Sì, certo. E mi fanno immaginare quello che potrebbe succedere… Ma la strada è ancora lunga e in salita. Napoli mi piace anche non esco molto da casa (vive a pochi chilometri dal centro tecnico, ndr). Ma quando vedo i tifosi pazzi di gioia per quello che stiamo facendo sono felice: trasmettono amore puro, come pochi altri»