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L’agente di Insigne: “Con Gattuso si sente importante. La dieci del Napoli? Vi dico tutto”

Vincenzo Pisacane agente di Lorenzo Insigne ha parlato ai microfoni di Radio Marte dopo l’ottima prestazione in Nazionale.

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Fondamentale per la Nazionale di Mancini e per il Napoli di Gattuso, la maturazione di Lorenzo Insigne sembra essere arrivata oramai a compimento. Leader in campo e fuori, il numero 24 azzurro fa sempre la differenze. Positivo anche il giudizio del suo agente Vincenzo Pisacane che ai microfoni di Radio Marte dice: “Ho sentito Lorenzo, era contento e felice. Quando si fa una prestazione del genere in Nazionale lo si è sempre. Poi è arrivata anche la qualificazione. Sta bene, lo si vede. Ovviamente siamo tutti felici. Scarico contro il Milan? Lui non è mai scarico, sempre sul pezzo. Stanotte è tornato e oggi andrà a fare allenamento, è un grande professionista e suda sempre la maglia e vorrà fare bene anche con la maglia del Napoli“.

Merito di questa crescita è anche di Gattuso, come sottolinea Pisacane: “Gli è stato dato il giusto peso, il mister l’ha sempre reputato importante. Questo gioverebbe a chiunque, dal piccolo giocatore al grande campione. Quando una persona si sente importante, mette tutto sé stesso in ciò che fa“. Dopo aver indossato la dieci della Nazionale italiana ora si torna parlare della 10 del Napoli: “A Napoli è una divinità, quindi peserebbe a chiunque, non credo che sia giusto neanche darla ad altri perché è stata di Dio. In questo momento sono tutti comuni mortali, lasciamola dov’è“.

Ma essere profeta in patria non è affatto facile e da questo punto di vista secondo l’agente di Insigne, l’attaccante è cresciuto moltissimo: “Contestazioni dei napoletani? La cosa bella di Lorenzo è che lui ride quando io m’incazzo. Questo è l’aspetto nel quale è più cresciuto. Le sue spalle sono belle larghe, le cavolate non gli fanno più nulla. Mi alterò più io. Io credo che non si sia mai incavolato per una critica meritata ma per la frequenza di quando non le meritava. Fu preso come capro espiatorio del famoso ammutinamento ma è fuori di ogni logica: quella fu una decisione di gruppo. Se c’è una cosa cattiva da dire, Lorenzo è il primo da colpire“.

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