La vita di Sarri fuori dal campo. La vita del mister azzurro fuori dal campo. L’amico maremmano e l’avversione per i Social.
scrive il CdS
La vita di Sarri fuori dal campo
NAPOLI – La vita di Sarri fuori dal campo è tutta casa e campo. Ma il tom tom a cosa gli serve? perché la vita è questa, è una diagonale dietro l’altra che spinga al di là di qualsiasi ingorgo, è una sovrapposizione per evitare il caos, è un modo per ridurre le distanze ed ignorare qualsiasi ipotetico inconveniente.
Tutto campo e casa
La Napoli di Sarri è a Lago Patria, una decina di minuti (ma esagerando) dal suo habitat naturale ch’è rettangolare, perché nel villino che adesso ospita anche Ciro, il maremmano vagabondo che un mattino , si lasciò andare alle ciance e lo conquistò.
A casa Sarri un piccolo studio-rifugio
A casa Sarri c’è quello ch’è utile: la parabola per vedere le partite (quelle che hanno un senso professionale), il giardino per starsene un po’ fuori a fumare tranquillamente, quando arrivano sua moglie e suo figlio.
Il Centro Sportivo, nel quale si entra presto e si esce soltanto quando ormai c’è soltanto da riordinare le idee sviluppate nel proprio ufficio.
No ai social
No ai social perché la privacy è sacra (avete mai visto foto social?) e la riservatezza, dunque, prioritaria. Sarri mangia spesso in casa, raramente al ristorante. Lascia che sia Alessandro Pellegrini (l’amico-manager) a twittare.
La domenica sera va su Televideo e s’informa di tutte le sue ex squadre, dice di non leggere i giornali (però ovviamente sa tutto ciò che si dice), si concede distrattamente la tv, ha smesso di leggere con l’avidità del passato.
No alla cravatta si alla tuta
Non ama gli aerei, neanche adesso. Con la cravatta non ha un rapporto diretto, gli basta una tuta ma soprattutto un pallone.