Editoriali calcio Napoli

La dura analisi di Corbo: ” Reazioni a catena dopo il teatrale annuncio della firma di Insigne”

La dura analisi di Corbo sulle pagine di Repubblica. Reazioni a catena dopo il teatrale annuncio della firma di Insigne.  Anche Sarri e Mertens si prenotano.

di: Antonio Corbo Repubblica

La dura analisi di Corbo

TOCCA ora proprio a Zeman, il vecchio profeta del calcio bellezza, decidere se il Napoli è sempre in corsa per il secondo posto. Il suo Pescara può fermare la Roma stasera, rasserenando Sarri l’esteta, infuriato dopo il contorto pareggio con il Sassuolo, ma lasciando anche a De Laurentiis la prospettiva di un ingresso diretto in Champions, con premio minimo di trenta milioni. Temibile invece il preliminare di fine agosto: impone ritiro anticipato e acquisti più prudenti. Il convulso finale è fuorviante, le riflessioni sul deludente risultato meritano 5 premesse.

1) Il Napoli domina la partita per volume di gioco e possesso palla.

2) Anche 2 pali netti, Mertens e Insigne, ne provano la superiorità.

3) Suggestive le accuse all’arbitro Damato, ma attenuate dalla moviola. Possibile un rigore su Mertens, ma è solo una illusione ottica a fine partita il colpo di mano in area di Cannavaro, ieri tra i migliori.

4) Sull’1-0 la vittoria è compromessa da un errore di Hamsik che passa di testa indietro la palla a Reina, mai questo se l’area è affollata, e Berardi è lì pronto con la sua rapacità.

5) Il pari interrompe il netto dominio del Napoli e la partita cambia qui: il Sassuolo ha già infilato il giovane e sempre più interessante Mazzitelli che, lasciato solo in area, segna il raddoppio. Il Napoli invece fa scaldare a lungo Milik, non ferma Hamsik sotto choc, subisce il secondo gol, poi inserisce a 7 minuti dalla fine Milik che dopo altri 4 pareggia. La tempestività dei cambi lascia qualche dubbio.

Grave il pareggio con una delle squadre più deludenti del campionato

Se stasera la Roma vince a Pescara, il rammarico del Napoli aumenta. Troppo modesto il pari con una delle grandi deluse del campionato, con la zavorra di 17 sconfitte e la metà dei suoi punti: 36 contro 71. Partita che non si può perdere. Giusto lodare la bellezza del gioco, ma primo obiettivo è il risultato.

Gli errori in fase passiva sono gravi, magari personali, ma talvolta derivano da squilibri collettivi: il Napoli troppo avanti con la sua ragnatela asfissiante tarda a recuperare le posizioni in difesa. È l’affanno dei rientri a indebolirla.

Reazioni a catena dopo il teatrale annuncio della firma di Insigne

Ma questa partita paga anche un sabato di eccessiva enfasi. La teatrale firma di Insigne dopo mesi di tensione rientra nella vocazione allo spettacolo del presidente. Niente male, per carità. Ma l’ingenuo De Laurentiis, nello splendore della sua inesperienza, potrebbe aver provocato una serie di reazioni. Incoronare Insigne giocatore bandiera ha fatalmente ammainato quella di Hamsik: il capitano ne ha risentito? Non ha ancora firmato Mertens, gravissimo perderlo, e ieri proprio lui con tutta l’euforia del suo 22esimo gol ha confidato ai ragazzi della curva che vuol rimanere.

Chi aspetta il Napoli?  C’è poi Sarri: ammette che il prossimo potrebbe essere il suo ultimo anno. Ce n’era bisogno? Sarri è persona perbene, gran professionista, ma quelle parole sembrano spingere il Napoli a rinegoziare il contratto.

Che sarà della squadra l’anno prossimo con un tecnico in scadenza? Uno che guadagna un terzo dei suoi giocatori migliori? Un sabato peggiore della domenica per il Napoli. Che Zeman stasera lo aiuti.

 

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