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Gosens all’Inter è fatta. Marotta: “Calcio sull’orlo del baratro”

L'esterno tedesco viene acquistato dall'Atalanta

Robin Gosens è un calciatore dell’Inter, la società nerazzurra lo preleva dall’Atalanta in prestito con obbligo di riscatto a 30 milioni di euro. Un grandissimo colpo quello dei nerazzurri che rispondono alla mossa della Juventus di prendere Vlahovic. Due delle società più indebitate dal calcio italiano, una ha emesso un bond di 415 milioni di euro e l’altra ha ricapitalizzato per 400 milioni di euro, piazzano i migliori colpi del mercato di gennaio. È il calcio del ventunesimo secolo, dove i debiti sono relativi, l’importante è saperli gestire sulla carta. L’Inter con Gosens si assicura un colpo di altissimo livello, perché gli permette di fortificare la squadra per la corsa scudetto.

Marotta ed il sistema calcio

Intanto mentre le società indebitate continuano a spendere c’è chi come De Laurentiis pensa ai tagli di ingaggio. Un modo di fare secondo le regole che il presidente del Napoli mette in campo  da sempre. Intanto l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta si lamenta dei mancati fondi del governo per il calcio ed al Sole 24 ore dice: “È un sistema sull’orlo del baratro, che aveva certamente squilibri già prima del Covid, ma che non ha ricevuto praticamente nulla in questi due anni di pandemia. I margini di resistenza si sono assottigliati al minimo. Premesso che la salute dei tifosi ci sta a cuore sopra ogni altra cosa. È indubbio che con mascherina ffp2, super green pass e la capienza ridotta al 50% gli impianti all’aperto siano spazi sicuri”.

Poi aggiunge: “Aver dovuto ridurre gli ingressi a cinquemila spettatori è stata un’ulteriore dimostrazione di serietà e un ulteriore sacrificio per noi. Per questo negli ultimi provvedimenti del Governo come la legge la Bilancio e il decreto Ristori ci saremmo aspettati più considerazione. Si pensa che il calcio sia ancora il mondo dei presidenti “ricchi- scemi” che buttano via soldi per diletto. Il nostro mondo fa fatica a farsi riconoscere per quello che è, però come si fa a ignorare il fatto che il calcio professionistico è un comparto industriale come gli altri? Che ha un giro d’affari pre- pandemia di quasi 4 miliardi e ne versa all’Erario ogni anno 1,2?”.

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