Gazzetta – Le strade del Napoli e di Ancelotti si separeranno, questo uno degli scenari raccontati sull’edizione odierna della rosea.
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Al centro del dibattito c’è anche l’ammutinamento della squadra che anche ieri ha deciso di proseguire nello sciopero del ritiro. Insigne e compagni si sono allenati ma poi sono tornati a casa, la società li citerà in giudizio.
Soluzione temporanea
Secondo quanto scritto da Gazzetta le strade del Napoli e di Ancelotti si separeranno. “L’accordo triennale firmato nell’estate del 2018 prevede una clausola che consente alla soccietà il rinnovo, mediante raccomandata, di stagione in stagione. La sensazione, dopo quanto avvenuto, è che il rapporto tra il Napoli e Ancelotti si chiuderà a fine stagione“. Al momento Ancelotti resta l’incaricato di gestire la situazione, come specificato nel comunicato ufficiale diramato dalla società nella giornata di ieri. Il tecnico ed il suo staff sono stati gli unici ad osservare il ritiro imposto dalla società tornando al centro sportivo di Castel Volturno dopo la sfida con il Salisburgo. Al momento la spaccatura tra società, giocatori e allenatore è ancora tutta da ricomporre e servirà una buona mediazione per riuscire a salvare il salvabile.
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Il secondo comunicato
Intanto nella giornata di ieri è arrivato anche un secondo comunicato da parte della SSC Napoli. “Con riferimento alle notizie apparse oggi e negli ultimi giorni relative al ritiro della prima squadra, la Società rileva con sorpresa come alcuni organi di stampa lo abbiano erroneamente qualificato ‘ritiro punitivo’. Il Presidente De Laurentiis – lunedì 4 novembre u.s. – aveva dichiarato a Radio Kiss Kiss in modo chiaro e inequivocabile: ‘Questo è un ritiro costruttivo e non punitivo’. Un ritiro, espressione della complessa modalità di allenamento, destinato a far ritrovare al gruppo dei calciatori la concentrazione e le necessarie motivazioni alla vigilia di due gare importanti e delicate”. Dunque la società difende la sua posizione e specifica che non c’era nessuna intenzione di punire, ma solo di amalgamare un gruppo che in estate non ha potuto vivere a pieno il ritiro di Dimaro, a causa dei tanti impegni con le Nazionali dei propri giocatori.