Alessandro Formisano, ex Head of Operations del Napoli, ha condiviso la sua esperienza durante un’intervista a Radio Marte.
Alessandro Formisano, l’ex Head of Operations della SSC Napoli con responsabilità nell’organizzazione delle attività dello stadio e delle partite, nell’ordine e nella sicurezza pubblica, nonché nei rapporti con FIGC, Lega Serie A e UEFA, ha condiviso la sua esperienza con il club azzurro durante un’intervista a Radio Marte. “La verità sul mio addio al Napoli? La separazione dal Napoli è avvenuta in maniera pacifica. Ho trascorso anni entusiasmanti ed intensi, di grandi emozioni. Ho iniziato nel maggio del 2006 ed ho vissuto momenti importanti della storia azzurra. I calciatori sono diventati delle vere ‘media company’, ormai la logica di mediazione è cambiata, le società sportive si sono modificate ed hanno iniziato a costruire una serie di opportunità che vanno anche in direzione della sostenibilità economica. Ciò che può crescere in termini di valore, ad esempio, è una piattaforma che permetta di offrire le immagini settimanali che le tv non fanno vedere.
Il brand Napoli può crescere ancora di più? Lo Scudetto è il coronamento di un percorso dell’intera azienda. Avevo una serie di ‘mission’ personali, quando ho iniziato a lavorare per il Napoli, ed insieme abbiamo costruito valore in tanti ambiti, spesso anche non tangibili, facendo cose di qualità nel tempo e dando consistenza al nostro operato”.
Per darvi un’idea della bontà del lavoro svolto – ha proseguito l’ex dirigente partenopeo – vi basti pensare che ‘Brand Finance’, la rivista più prestigiosa per quanto riguarda le valutazioni dei brand, ha scritto che il Napoli, dal 2010 al 2022, senza l’anno dello Scudetto, ha conquistato un valore di marchio del 270%”.
La vittoria dello Scudetto, la nuove maglie del Napoli ed il lavoro di Aurelio De Laurentiis: le parole di Formisano
Formisano ha poi aggiunto: “Come ho vissuto la vittoria dello Scudetto da tifoso? Quando andavo a scuola, ho vissuto i primi due da spettatore: per questioni di età, in modo diverso ho attraversato momenti importanti della storia di questo club. Vorrei però sottolineare un aspetto: il popolo napoletano, inteso come intera cittadinanza, ha dimostrato una civiltà strepitosa, festeggiando in maniera tranquilla. Ho partecipato con il presidente a decine di riunioni in Prefettura e devo dire che la macchina organizzativa ha lavorato molto bene. Ciò che ho osservato è stata un’incredibile capacità dei napoletani, e non mi riferisco solo alla città, di interpretare l’emozione dello Scudetto con una serie di ‘claim’ e frasi degne di un ottimo pubblicitario. Per farvi un esempio, Fuorigrotta, il quartiere più popoloso della città, ha mostrato una serie di striscioni che inneggiavano a delle cose ed un’altra parte di Fuorigrotta, al contempo, rispondeva a quelle stesse frasi. I napoletani hanno una capacità innata di comunicare e fare marketing”.
“Le maglie autoprodotte sono il filone giusto da seguire per ulteriori ricavi? Quando il presidente ha deciso di autoprodurre le maglie, ha avuto un’intuizione fuori dagli schemi: è geniale, in questo. La prima stagione di autoproduzione, con la decisione maturata in aprile, è stata importante. La capacità del presidente e del suo staff ha permesso che le cose andassero bene e che i ricavi crescessero sempre più. Si potrà arrivare ai livelli di Nike ed Adidas? Io dico che, in questo momento, c’è molto entusiasmo da parte di chi vive il Napoli dall’interno e da parte del mercato, ma bisogna essere capace di cristallizzare le cose anche al di là dei risultati”.
“Conoscendo De Laurentiis, dopo aver vinto uno Scudetto, sarà ancor più gasato? Ne sono certo. De Laurentiis è un vincente che vuole vincere sempre. Lo Scudetto sarà soltanto la base di partenza per continuare a vincere: ne sono certo”.