Il presidente del Napoli, De Laurentiis, parla di scelte e verità in una conferenza stampa dettagliata a Castel Volturno.
In una sala gremita di giornalisti e telecamere, il presidente della SSC Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha tenuto una conferenza stampa molto attesa per discutere gli eventi della stagione in corso e delineare il futuro del club. Dalle ore 11:30 di questa mattina, al centro tecnico di Castel Volturno, il patron ha affrontato temi caldi e risposto a domande incisive.
Aurelio De Laurentiis Svela i Piani SSC Napoli in Conferenza Stampa
De Laurentiis ha aperto la conferenza sottolineando la sua volontà di mantenere una comunicazione trasparente con i tifosi attraverso i media. “È essenziale per me confrontarmi con voi, per trasmettere ai nostri sostenitori non solo le nostre vittorie ma anche le sfide che affrontiamo,” ha dichiarato il presidente.
De Laurentiis sullo scudetto e l’addio di Spalletti
“Avevo detto che avrei spiegato tutto, ma siamo in famiglia. Dopo aver vinto uno scudetto, sempre avere la cultura del dubbio fa male al cervello. Certe cose non possono essere dette quando vengono recitate, ma ci sono sempre soluzioni, forse anche dopo la morte.
Mi sono assunto tutte le colpe perché avevo fatto un conttatto a Spalletti come Benitez. Ad un certo punto, ho esercitato l’opzione nel suo contratto, che non è un fatto bilaterale, ma unilaterale ed ha un valore. Con entrambi prevedeva un ulteriore anno per un’altra stagione.
Entro in un termine predeterminato ed avevo il diritto di esercitarla con una comunicazione scritta in modo legale e dovuto in pura esecuzione giuridica. Siamo andati in ritiro in Turchia ed abbiamo fatto due mesi meraviglioso, ma a marzo abbiamo iniziato ad avere un calo. La grande star era stata Kvara, ma a partire da quel periodo non ha segnato come prima.
Riconosco a Spalletti che dopo un primo anno di clining di personaggi che remavano contro, ma Luciano come Benitez ha deciso di dormire qui, non disperdendo il proprio tempo in rivoli e stare costantemente suo pezzo. Oltre a distribuire nelle sale cinematografiche, vorrei un suggerimento circa il film che sto realizzando e dovrebbe uscire ad aprile.
Ad un certo punto questo impasto da cuocere mon lievita come ipotizzato. Ci rimango malissimo nell’uscita dalla Champions, mi aspettavo di vincere. Per quale motivo non dovevo andare in finale? Sono rimasto dispiaciuto. Vincere lo scudetto è bellissimo, ma la Champions è una roba da declinare per il campionato Mondiale della Fifa che vale 100 milioni.
Per Spalletti ho esercitato l’opzione per alleviare le partite negative con il Milan. Ho un carattere difficile, ho abituato il mio carattere a sopportare e supportare. Il carattere di Luciano forse ha bisogno di andate a briglie sciolte. “.
Gli arbitri contro il Napoli
“Al Premio Bearzot al Maschio Angioino il 24 marzo dico che Spalletti resterà con noi, lui non smentisce, dopo il 4-0 col Milan, il 18 aprile poi c’è Napoli-Milan 1-1 in Champions, con la sfortuna del rigore sbagliato.
Gli arbitri? Mi ritengo libero e credo di essere ricco, non solo economicamente, anche di finanziare con i miei soldi il nuovo centro sportivo con 12 cambi su 30 ettari che faremo nei prossimi 24 mesi.
Ma sono un uomo libero, non me ne frega niente degli arbitri. Poi arriverà un momento in cui tutti dovranno ragionare in maniera diversa. Quando ho incontrato Florentino Perez ad Alicante, gli ho detto che aveva avuto il merito di lanciare un elemento scatenante con la Superlega.
Quando ragioni come monopolio, sei antidemocratico. Perez ha avuto dalla corte europea la soluzione a tutti i problemi, si studia una competizione che parta da 5 miliardi d’entrate e si arrivi a 100 miliardi d’entrate”.
L’addio di Giuntoli
“Chiudo il bilancio in positivo con 87 milioni. Quando leggo molti articoli sento tante critiche nei confronti del club e mi dispiaccio tanto. Quando ho ingaggiato Giuntoli, nessuno si è permesso di dire ‘chi è sto signore’, nascondendo di essere juventino dalla nascita. Sono sempre a sua disposizione perché voglio bene a lui e alla sua signora“.
De Laurentiis suThiago Motta e Dragusin
“Motta? Era nella lista dei nostri eventuali allenatori, ma in una conversazione a Roma l’anno scorso mi ha detto che puntava ad allenare delle squadre fuori dall’Italia come il Psg. Quando è venuto da me l’agente di Luis Enrique, abbiamo parlato ma ha preferito i parigini.
Ci sono dei club più blasonati che hanno una maggiore attrazione. A Dragusin ho offerto più soldi del Tottenham, ma mi disse che aveva un’offerta dal Bayern e ha preferito la Premier, di fronte a questi episodi non si può combattere.
Dunque il problema di quando ci sono due caratteri antitetici non regge, soprattutto perche fungono da base per ogni sfida. Poi non sono un tuttologo, sono un imprenditore che si interessa della propria impresa, non sono un prenditore“.