Lo scrittore Maurizio De Giovanni ha parlato di Gennaro Gattuso e di un suo possibile esonero ai microfoni di Radio Punto Nuovo.
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Il Napoli gioca due partite decisive con Atalanta e Juventus, match che potrebbero portare anche ad un cambio in pancina se le cose non dovessero andare per il verso giusto. Lo scrittore Maurizio De Giovanni a proposito del possibile esonero di Gattuso ha detto: “In questo momento dare il Napoli in mano ad altri sarebbe un suicidio. Non vedo allenatori a cui converrebbe prendere il Napoli, allenatore prospettici in questo momento sono occupati. Secondo me Gattuso va lasciato al suo posto, a meno di fratture ancora più clamorose non con la società, ma quanto con la squadra. Tutte le componenti in questo momento in assenza di soluzioni alternative, a meno di uno Spalletti, a meno che uno di questi non venga con la prospettiva di aprire un ciclo, non vedo altre soluzioni“.
Secondo De Giovanni il tecnico Gattuso ah anche delle attenuanti come “gli infortuni e la mancanza di uomini chiave. Le abbiamo pagate caro. Credo che il Napoli abbia una rosa che sia stata costruita non in maniera completa come sembrava. Avere due giocatori per ruolo è buono, ma non averli diversissimi nello stesso ruolo. Avere due giocatori per ruolo è buona cosa, ma dipende dai giocatori. Quando è servito si è visto che la rosa aveva buchi. Dal punto di vista dell’andamento della stagione, molte partite sono state il segnale che lo staff tecnico era in confusione. Peggio vedo la relazione tra le tre componenti società, squadra e staff tecnico“.
Dal possibile esonero di Gattuso alla protesta contro la stampa ecco la posizione di De Giovanni: “Io sono un po’ irritato da questa costante protesta sulla stampa. Io credo che così come quando è giusto applaudire quando le cose vanno bene, non vedo perché dovrebbe essere inibita la critica quando le cose sono sbagliate. La critica, senza scadere nell’insulto personale, non vedo come possa essere un modo di far male alla squadra. Nessuno vuole il male del Napoli qui! Tutto questo piagnisteo, mi irrita“.
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