Le Interviste

D’Agostino: “Sono romanista ma domenica ho tifato Napoli”

Gaetano D’Agostino rivela che, nonostante sia romanista, domenica ha tifato Napoli nella partita del “Maradona”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano D’Agostino, ex calciatore, tra le tante, di Udinese e Roma, ed attuale allenatore. Poco dopo è intervenuto anche su Radio Kiss Kiss Napoli in cui ha rivelato: “Sono romanista ma domenica ho tifato Napoli“.

A 1 Football Club, l’ex calciatore parla della situazione Zaniolo in casa Roma? “Pur non conoscendo direttamente Nicolò, ho sempre avuto delle domande circa il suo percorso alla Roma. Ho sempre consigliato a Zaniolo di modellare le sue capacità, soprattutto nel suo modo di pensare in campo. Dopo due anni, non ho visto nessun miglioramento. Ha espresso il suo desiderio di andar via, e la Roma non si è opposta ad una sua eventuale cessione. Dispiace tanto, ha un gran potenziale, ma non può assumere sempre i medesimi atteggiamenti in campo. Se non dovesse andar via a gennaio, la Roma perderebbe due volte, sia dal punto di vista economico sia sportivo. Nicolò ha rifiutato la convocazione per la gara con lo Spezia, non credo che eventualmente possa agire da professionista restando sino a fine stagione e risanare poi il rapporto con la tifoseria. Ritornare sui propri passi è sempre onorevole, ma la gente non è stupida, sarebbe difficile chiudere un occhio se non dovesse salutare la Roma a gennaio”.

Per D’Agostino la presenza di Dybala ha condizionato Zaniolo

Dybala ha influito sulla decisione di Nicolò? “Potrebbe essere che in un primo momento si sentiva una prima donna. Ma Zaniolo poteva anche coesistere con Paulo, si tratta di due grandi calciatori, molto bravi i quali potevano adattarsi insieme. Zaniolo, inoltre, attacca gli spazi, è un giocatore diverso da Dybala, forse gli avrà dato fastidio il momento positivo dall’argentino. Si tratta di intelligenza calcistica, se fossi stato in Nicolò avrei tentato di apprendere il più possibile dalla Joya…”.

Quanto ha inciso il modo di giocare della Roma sulle prestazioni di Zaniolo? “È un pensiero a livello personale. Mourinho non ha mai espresso un gioco idilliaco, diverso dal gioco moderno, basato sulla ripartenza dal basso. Per sviluppare le proprie idee bisogna avere anche i calciatori adeguati, è necessaria ache una qualità tecnica sopraffina. Al di là del fatto che alcuni pensieri calcistici siano in contrapposizione alle tesi di Mourinho, questo calciatore non ha le caratteristiche adeguate al gioco del portoghese. Zaniolo è un buon giocatore, da strappo; Mourinho, giocando basso, potrebbe anche agevolarlo. Ma il problema nasce quando Nicolò gioca spalle alla porta, poiché vuole agire in questo modo anche lontano dall’area avversaria. Se una squadra comincia a conoscere le caratteristiche di un giocatore, si deve tentare di essere imprevedibile per sorprendere le difese. Per questo dovrebbe cambiare Nicolò…“.

D’Agostino ritiene che Spalletti deve ritenersi fortunato a poter contare su Giuntoli

Differenze tra il mercato del Napoli e del Milan? “Spalletti, il migliore in Italia, deve ritenersi fortunato a poter contare su un ds come Giuntoli. C’è stato un cambiamento radicale nella rosa azzurra in estate, come si poteva pensare di sostituire Koulibaly con Kim? E Kvara? Nessuno conosceva il suo potenziale. Lo scouting azzurro è uno dei migliori in Europa, sono stati ingaggiati dei talenti con un grande potenziale, potenziale scoperto da Giuntoli. Se fossi una società, farei follie per questi ds, tanti giocatori scovati da Cristiano si sono rivelati dei campioni. Per quanto concerne il Milan, Pioli poteva contare su Kessié lo scorso anno, avere muscoli a centrocampo è fondamentale per la proposta del gioco rossonero. Brahim Diaz è forte, ma non è stato sostituito a dovere l’ivoriano“.

Cheddira e Caprile del Bari pronti per la Serie A? “Ho avuto due mesi Cheddira a Lecco, ha una forza straripante ed è un ragazzo molto umile. per le sue caratteristiche, può fare la differenza in Serie A. Per quanto concerne Elia, può diventare un grande portiere e ricoprire il ruolo di secondo, è attenzionato dal Napoli. Se dovesse approdare in azzurro, potrebbe giocarsi le sue carte”.

Perché Vlahovic sta riscontrando difficoltà alla Juve? “Parliamo di principi di gioco. Parliamo di una Fiorentina basata su un 4-3-3, veicolare il gioco su Dusan gli consentiva di essere un fenomeno. Alla Juve, invece, ci sono altre aspettative, per il gioco bianconero se non segna entra in un momento di crisi. Naturalmente è problematico il fatto che si siano riscontrati tanti infortuni in casa bianconera. Osimhen a differenza di Vlahovic cerca di pulire tanti palloni, sta tentando di completarsi. Non basta solo la forza, Dusan deve diventare più elegante, aspetto su cui è perfetto Milik, anche per le sue caratteristiche più tecniche“.