La sconfitta del Napoli con l’Empoli ha riacceso un fuoco sopito sotto la cenere della speranza scudetto. I tifosi che hanno accompagnato la squadra, inneggiando ai loro beniamini per tutto il campionato, compresa la trasferta di Empoli, quando oramai lo scudetto era già un sogno, ora hanno cambiato registro. La contestazione di Napoli-Sassuolo, con le uova consegnate ad Insigne, è un segnale da non sottovalutare.
Nonostante le interviste-fiume di De Laurentiis in queste settimane, la società non ha mai ammesso una delle sue responsabilità. Il Napoli non ha uno stadio, non ha un settore giovanile strutturato, non ha figure manageriali importanti che possano intervenire per fare filtro con la squadra. Una figura alla Gianfranco Zola, ad esempio.
Ecco per quale motivo si delinea questa descrizione del presidente Aurelio De Laurentiis, visto come presidente-padrone della società. Ecco quanto scrive il quotidiano sportivo: “Si tratta di una mancanza di filtro, che rinvia tutti i nodi gestionali al rapporto personale tra il presidente-padrone e i singoli. È un deficit di managerialità che affligge molti club in Italia e che finisce per sortire un effetto indiretto sul risultato sportivo“.