Calcio Napoli

Cori contro Napoli e contro Maradona, Marco D’amore: “Nun sputà ‘n cielo, ca ‘n faccia te torna”

Spezia-Napoli è stata macchiata da cori offensivi nei confronti del popolo partenopeo e di Diego Armando Maradona, reazione di Marco D’amore.

La domenica calcistica è stata ancora una volta macchiata da quanto accaduto allo stadio Picco di La Spezia, dove durante la partita tra la squadra locale e il Napoli, i tifosi hanno intonato cori offensivi nei confronti del popolo partenopeo e della memoria dell’ex capitano azzurro Diego Armando Maradona. Questo comportamento ha causato grande indignazione e ha suscitato molte reazioni negative sui social e in rete.

L’indignazione è stata particolarmente forte perché Maradona è una figura molto rispettata e amata dai tifosi del Napoli, che hanno visto in lui un vero e proprio eroe. Durante il suo periodo a Napoli, Maradona ha portato la squadra a vincere due scudetti e a giocare in Coppa dei Campioni, rendendola una delle più forti squadre d’Italia.

Inoltre, i cori offensivi hanno preso di mira anche il tecnico Luciano Spalletti, il che ha reso la situazione ancora più inaccettabile. Questo comportamento violento e irrispettoso non ha posto in una buona luce il calcio italiano e ha fatto riflettere sulla necessità di una maggiore educazione e rispetto nei confronti degli altri tifosi e delle squadre.

L’attore Marco D’Amore ha espresso la sua opinione su Twitter, dicendo: “Anche oggi monsieur Vesuvio ha risposto, da par suo, a chi lo ha invocato invano. Detto ciò … ditecene di ogni… insultateci come volete…ma non osate toccare D10S. Dalle nostre parti si dice: ‘Nun sputà ‘n cielo, ca ‘n faccia te torna…‘”, scrive su Twitter l’ex protagonista di “Gomorra – La serie”.

Queste parole riflettono l’orgoglio e il rispetto che i tifosi del Napoli hanno per Maradona e per la loro squadra, e mostrano la loro determinazione a non lasciarsi intimidire da questo tipo di comportamento violento e irrispettoso.

In generale, la situazione allo stadio Picco di La Spezia è un esempio di come il calcio, che dovrebbe essere un’occasione per riunirsi e divertirsi, possa diventare un veicolo per la violenza e la discriminazione.