Calcio Napoli

Chiariello: “Napoli prendi Berardi. Ecco due nomi da monitorare”

Umberto Chiariello parla del Napoli e della lotta scudetto in serie A. il giornalista si è soffermato anche sulle manovre di calciomercato.

Umberto Chiariello conduttore di Campania Sport su canale 21 ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Areanapoli:

Quale squadra, in ottica Napoli, temi maggiormente nella lotta scudetto?

“Non credevo nel Milan e avevo anche ragione. L’Inter sembrava destinata a ripetere il percorso fatto nella scorsa stagione, ma una doppietta di Giroud nel derby ha rimesso tutto in discussione. Poi i rossoneri sono andati a vincere a Napoli e hanno acquisito una nuova consapevolezza nei loro mezzi. I giovani stanno crescendo bene, calciatori come Leao e Tonali sono in grande spolvero. Lo stesso Giroud sta incidendo.

Il Diavolo ha un calendario molto buono. Solo Sarri potrebbe darci una mano, lui che ha perso uno scudetto sul divano, potrebbe farci una cortesia superando i lombardi. Ho sbagliato tanti pronostici, ma come diceva Brera solo che non li fa, non cade in errore. Ero convinto che le romane facessero un grande campionato e invece sono state abbastanza deludenti. Nella mia griglia di partenza avevo messo l’Inter prima, il Napoli secondo. Non credevo nella Juventus e questa è forse l’unica cosa che ho azzeccato. Quando la Vecchia Signora è in difficoltà, bisogna saperne approfittarne. Per questo motivo se il Napoli non vincesse sarebbe un peccato”.

A Bergamo il Napoli avrà un solo risultato a disposizione?

“No, vincere non sarà fondamentale. Bisogna fare sette vittorie e un pareggio, sarà vitale non perdere nelle ultime otto partite. Il Napoli dovrà cercare di portare a casa almeno sette punti tra la gara di Bergamo e le due complicate sfide al Maradona con Fiorentina e Roma”.

Perché Ounas non è riuscito ancora ad esplodere?

“Cosmi ha ragione, io la penso come lui. Ounas è un calciatore che mi piace, ma che non avrei comprato perché è fragile. Troppo spesso è infortunato. A questo punto mi domando: perché non tenere in rosa Roberto Insigne? Io non dico che sia forte come Ounas, ma era un ragazzo valido, era il gioiello della Primavera e Callejon parlava benissimo di lui. Il fratello minore di Lorenzo avrebbe potuto fare la riserva, giocare in caso di necessità. Perché spendere tanti soldi per Ounas? Stesso discorso per Elmas. Sarà anche bravo, ma perché investire sedici milioni sul macedone quando hai in casa un 2000 come Gaetano? Sarà forse meno forte del macedone, ma mi tengo il mio. Investo quelle risorse economiche per rinforzare il settore giovanile”.

C’è un calciatore del Napoli che potrebbe risultare decisivo da qui al termine della stagione?

“Lobotka. Lo slovacco fa girare la squadra, se gioca a questi livelli il Napoli può fare molto bene. Siamo poi molto legati all’umore, allo stato d’animo e a come di sente Lorenzo Insigne e a quanto spazio troverà Mertens. Il belga dovrà cercare di convincere la società a riconfermarlo. Siamo legatissimi ai nostri ‘tap player’, come amore dire scherzosamente. Poi c’è da attendere Lozano. Lo abbiamo da tre anni, ma solo nella scorsa stagione, per quindici partite, ha mostrato il suo vero valore. Se tornasse a quei livelli ne beneficerebbe tutto il Napoli”.

Tre calciatori che Chiariello porterebbe a Napoli nella prossima stagione?

“In primo luogo Domenico Berardi. Poi il terzino sinistro è fondamentale e pare che il Napoli abbia preso Mathias Olivera del Getafe. Il terzo nome è quello di Beto, un calciatore simile a Osimhen, ma più grezzo. Mi piacerebbe come alternativa al nigeriano. A sinistra, in attacco, si potrebbe spostare Lozano anche se non mi convince troppo. Inoltre, se va via Fabian Ruiz, occorre acquistare un sostituto. Penso che debba rientrare Gaetano. Ti dico poi che ci sono due calciatori del Napoli che mi fanno arrabbiare”.

A chi ti riferisci?

“Al primo posto per distacco c’è Piotr Zielinski, poi Fabian Ruiz. Tecnicamente sono da grandissima squadra, ma il carattere li limita. Lo spagnolo andrebbe ceduto perché il Napoli rischia di perderlo nel 2023 a parametro zero: sarebbe un pericolo da scongiurare. Cederei anche il polacco. Ci sono tanti centrocampisti che mi piacciono. Tra questi Thorsby della Sampdoria.

Lo stesso Barak del Verona è meno forte di Zielinski, ma forse più incisivo di Piotr. Barak è anche un grande combattente, ha fatto delle cose straordinarie all’Hellas. Sarri lasciò un paio di sentenze. Disse che Milik era come un libro tutto da scrivere perché secondo lui aveva delle grandi potenzialità. Su Zielinski, il toscano affermò che doveva solo convincersi di essere forte. Quando lo capirà, avremo un secondo Kevin De Bruyne. Il problema è che Zielinski non lo ha ancora capito e purtroppo la continuità non è certamente una delle sue caratteristiche migliori”.

Insigne lascerà il Napoli per approdare al Toronto. Che idea ti sei fatto su tutta la vicenda?

“Per come la vedo io, è stato sbagliato tutto da entrambe le parti in causa. De Laurentiis non lo voleva più, è evidente. Il cambio di procuratore non ha favorito una intesa perché i rapporti tra Pisacane e De Laurentiis non sono certamente idilliaci. L’agente, lo scorso 16 dicembre, ha tentato in qualche modo di trovare un accordo, ha chiamato De Laurentiis, ma il presidente gli ha detto di no in malo modo.

Ma anche Insigne non ha gestito bene la vicenda. Fossi in lui non sarei andato in Canada, si sarebbe potuto lavorare a una intesa un anno prima, a cifre magari diverse. E’ una scelta che ha fatto il calciatore, ma anche la società. I rinnovi costano tanto e non sempre la gente se ne rende conto. Il Napoli avrebbe dovuto riconoscere circa dieci milioni a stagione a lordo per quattro anni: 40 milioni per un calciatore che va verso il declino non sono pochi. La società non ha considerato Insigne una bandiera insostituibile ed è andata così”.

Uno sguardo alla prossima giornata del campionato italiano di Serie A.

“Non do per scontato il successo del Milan contro il Bologna. Mi aspetto una bella prestazione dei felsinei, una prova di orgoglio alla luce anche di quanto rivelato recentemente da Mihajlovic (“La malattia è tornata, devo fermarmi di nuovo”, ndr). Quanto a Juventus-Inter, mi importa relativamente. Purtroppo non possono perdere entrambe e, di conseguenza, meglio un pareggio”.