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Campi Flegrei, 5 scosse di terremoto in mattinata: attimi di paura a Napoli

Nuovo sciame sismico nei Campi Flegrei con 5 scosse di terremoto di magnitudo 3.4 in mattinata: epicentro Bagnoli, nessun danno.


NAPOLI –  Nuova scossa di terremoto questa mattina nei Campi Flegrei, area vulcanica ad alto rischio sismico alle porte di Napoli. Tra le 10 e le 10.08 si è verificato uno sciame sismico con 5 scosse di magnitudo 3.4, con epicentro localizzato nella zona di Bagnoli.

Campi Flegrei, nuove scosse di terremoto

La prima scossa, avvertita distintamente in tutto l’hinterland napoletano, ha avuto ipocentro a oltre 2 km di profondità. Le successive, di analoga intensità, hanno invece registrato una profondità molto inferiore, intorno ai 200 metri.

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Solfatara di Pozzuoli

Dopo settimane di apparente “silenzio” sismico, i Campi Flegrei sono tornati a far tremare la terra creando apprensione tra la popolazione, memore degli sciami del 2017.

 

Non si segnalano al momento danni a persone o cose, ma gli esperti dell’INGV monitorano con attenzione l’area per registrare eventuali variazioni sui livelli di allerta.

 

 

 

Campi Flegrei, 5 scosse di terremoto in mattinata: attimi di paura a Napoli
mappa zone a rischio in Campania

Cosa sono i Campi Flegrei?

Il nome “Campi Flegrei” deriva dal greco antico “Φλεγραῖος” (Phlegraîos), che significa “ardenti” o “brucianti”. Questo termine era usato per descrivere aree caratterizzate da un’intensa attività geotermale, come sorgenti calde, fumarole e fenomeni vulcanici. Il nome è quindi un riferimento diretto ai numerosi fenomeni geotermici e vulcanici che caratterizzano questa zona, testimoniando del calore interno della Terra che si manifesta in superficie.

I Campi Flegrei sono infatti una delle aree vulcaniche più note al mondo, con una storia di attività vulcanica che risale a decine di migliaia di anni fa. La presenza di crateri, caldere e manifestazioni idrotermali come fumarole e sorgenti calde sono segni evidenti dell’energia geotermica che si libera da questa regione, giustificando appieno il nome di “Campi Ardenti”.

I terremoti dai Campi Flegrei

Campi Flegrei, o “Campi Ardenti”, costituiscono una vasta area vulcanica situata nell’Italia occidentale, a nord-ovest della città di Napoli. Questa regione è nota per il suo elevato rischio vulcanico, dovuto principalmente alla presenza di un supervulcano che ha la capacità di produrre eruzioni di magnitudine catastrofica.

  1. Supervulcano: I Campi Flegrei formano uno dei pochi supervulcani nel mondo, ossia un vulcano che ha avuto nella storia almeno un’eruzione così massiccia da emettere più di 1.000 km³ di materiale. Una nuova eruzione di questa portata avrebbe conseguenze globali.
  2. Bradisismo: L’area è soggetta a bradisismo, un fenomeno di lenta e progressiva elevazione o abbassamento del suolo. Questo può indicare l’accumulo di magma sottoterra e la possibilità di un’imminente attività vulcanica.
  3. Popolazione densa: La zona dei Campi Flegrei è densamente popolata, con centinaia di migliaia di persone che vivono nei pressi o direttamente sopra l’area a rischio. Un’eruzione avrebbe quindi un impatto diretto e molto grave sulla popolazione locale.
  4. Attività vulcanica passata: La storia geologica dei Campi Flegrei testimonia di eruzioni violentissime, inclusa quella dell’eruzione del Monte Nuovo nel 1538 e, ben più antica, l’eruzione delle Ignimbriti Campaniane circa 39.000 anni fa, una delle più grandi del Pleistocene.
  5. Rischio idrotermale: Le manifestazioni idrotermali, come fumarole e sorgenti termali, sono abbondanti e indicano che vi è attività geotermica vicino alla superficie. Questo potrebbe portare a fenomeni esplosivi anche senza un’eruzione magmatica vera e propria.
  6. Monitoraggio complesso: Nonostante gli sforzi di monitoraggio, prevedere un’eruzione vulcanica rimane una sfida a causa della complessità dei segnali geofisici e geochimici. I segnali possono essere ambigui e i tempi di un’eruzione difficili da determinare con precisione.

Motivi della Pericolosità dei Campi Flegrei

I Campi Flegrei rappresentano un rischio significativo a causa della loro natura di supervulcano, dell’elevata densità di popolazione nell’area, e della storia delle loro eruzioni passate. Le autorità e gli scienziati continuano a monitorare attentamente i segnali vulcanici per fornire avvertimenti tempestivi nel caso di un aumento dell’attività vulcanica. La preparazione e la pianificazione di emergenza sono cruciali per mitigare l’impatto di qualsiasi attività futura in questa regione ad alto rischio.