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Il 60% dei calciatori in difficoltà finanziarie dopo appena 5 anni dal ritiro: svelato il motivo

Investimenti errati e mancanza di educazione finanziaria: il dramma nascosto di molte stelle del calcio italiano.

Il mondo del calcio, spesso visto come un universo di lusso e ricchezza, nasconde una realtà sconcertante per molti ex calciatori. Uno studio presentato nel convegno “Il Giurista Entra in Campo,” dall’ex difensore della Lazio Guglielmo Stendardo, rivela un dato allarmante: il 60% dei calciatori italiani, appena 5 anni dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, si ritrova in uno stato di indigenza finanziaria.

Le cause di questa crisi economica post-carriera sono varie e complesse. Investimenti sbagliati, stili di vita costosi che non si adattano più agli stipendi, e una cronica mancanza di istruzione finanziaria si rivelano tra i principali colpevoli. Aggiungendo ulteriore preoccupazione, si registra un aumento delle scommesse e della ludopatia tra gli ex calciatori, portando a perdite finanziarie ancor più gravi. La cultura e l’istruzione si rivelano fondamentali nel prevenire tali situazioni drammatiche.

Uno sguardo più approfondito rivela un quadro preoccupante anche riguardo all’istruzione di base degli atleti. In Italia, il 70% dei calciatori professionisti ha solo la licenza media, il 26,2% ha il diploma e appena il 4,8% ha una laurea. Questo problema coinvolge non solo i nomi noti della Serie A, ma anche gli atleti delle Serie B e Serie C, con il 55% di loro che guadagna meno di 50 mila euro all’anno. Questa maggioranza silenziosa è particolarmente vulnerabile alle insidie del gioco d’azzardo, attratta dai guadagni facili che spesso si trasformano in perdite finanziarie irreparabili.

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