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Corbo: “Il 4-3-3 modulo giusto. Ora la squadra ritrovi anche l’umiltà”

Antonio Corbo esalta il 4-3-3 proposto da Gattuso contro lo Spezia e invita  i giocatori del Napoli a ritrovare l’umiltà smarrita.

La vittoria del Napoli sullo Spezia ripropone ancora una squadra double face. Benissimo nel primo tempo con il 4-3-3 ripresentato da Gattuso per l’occasione, malissimo nel secondo tempo, quando il tecnico calabrese ritorna al 4-2-3-1. Il giornalista Antonio Corbo su Repubblica, nel consueto editoriale sul calcio Napoli, analizza questo aspetto:

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Aurelio De Laurentiis, ha messo tutti davanti alle loro responsabilità: zona Champions o addio. Tutti. Brutale risveglio lunedì: Gattuso che aveva due volte rifiutato la firma del contratto per le prossime stagioni legge che rischia di non chiudere neanche questa.

Gli fa anche vedere all’uscio Rafa Benitez. Comincia così una riflessione tardiva che Gattuso aveva purtroppo rinviato negli ultimi tempi. Si era incartato in un modulo interessante (4-2-3-1) ma inapplicabile, per un tandem di mediani troppo debole per le pessime condizioni di Bakayoko e l’anarchia tattica di Demme che andava ad aggiungersi ad un plotone di attaccanti, caos su caos.

Diffuso il terrore, De Laurentiis si presenta, non più, via il padre padrone, ecco il presidente-padre, unico in Italia ad aver pagato anche lo stipendio di gennaio a tutti, con megafono per annunciare la conferma di Gattuso.

 Assenti gli stanchi Di Lorenzo e Bakayoko, concentrazione ritrovata, difesa attenta con Koulibaly che con un gioiello di gol segna di tacco il primo, 4-3-3 interpretato bene dalla mediana a tre (Zielinski-Demme-Elmas), il miglior Lozano punta vagante e scattante, tra Politano tonico e un Insigne in lenta ripresa. Quattro gol dopo 40 minuti”.

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Corbo su Repubblica ha poi aggiunto: “Mai credere che i film abbiano un finale scontato. La ripresa restituisce l’immagine e la voce di una belva: è Gattuso che dopo i cambi reagisce al crollo del Napoli. Fatale sembra il cambio di uomini e modulo: fuori Zielinski e Elmas, dentro Osimhen e Lobotka. Il ripristinato 4-2-3-1 dura un paio di minuti, e lo Spezia è già in rete con Gyasi, palermitano di orgine ghanese, altra frustata del napoletano Acampora.

Stanchezza, tremore, l’ossessione di un modulo che riappare indefinito come nelle giornate peggiori, l’effervescenza di Farias c’è tutto per dare al Napoli subito un contrordine. Ecco. Ritorni umile, lucido, fluido nel modulo giusto. Come nel primo tempo. Non può produrre altri film il presidente per domare ancora una volta una squadra di sauri bradi”.

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