Paolo Ziliani ha pubblicato sulle pagine de “Il Fatto Quotidiano” un durissimo attacco al presidente della FIGC, Gabriele Gravina.
Ziliani si chiede perché la Procura FIGC non abbia ancora aperto un’inchiesta sul presidente federale, visto che il suo armadio sembra essere pieno di scheletri. Inoltre, il giornalista sostiene che se si vuole fare pulizia nel calcio italiano, sarebbe opportuno iniziare da Gravina, che sarebbe ormai impresentabile. Ziliani ha parlato anche dei rapporti tra Gravina e la Juventus e con Luciano Moggi.
Inoltre, Ziliani riferisce che un mese dopo, su invito della Consob, la Procura di Torino ha aperto un’inchiesta penale sui bilanci della Juventus e ha informato la Covisoc, che ha a sua volta inoltrato il plico al presidente Gravina. Quest’ultimo ha quindi perfetta contezza dei guai in cui versa la Juventus e del procedimento avviato sul suo conto in campo penale. Nonostante ciò, la Procura federale che dipende da Gravina ha avviato un processo sulle plusvalenze che si è concluso in una doppia, comica assoluzione benché tutti sappiano che la Juventus è in realtà nella melma fino al collo. Ma a Gravina non sembra interessare. Ziliani sottolinea che il 27 novembre 2021, Gravina ha fatto i complimenti ad Agnelli per la gestione del club e per la scelta lungimirante di dotarsi della squadra Under 23, di cui ha tessuto lodi sperticate.
ZILIANI ASFALTA GRAVINA
“Perché la Procura Figc non ha aperto un’inchiesta sul presidente Gravina? Detto così sembra uno scherzo, ma non lo è. Presidente federale dal 2018, Gabriele Gravina ha un armadio che rigurgita di scheletri: e visto che nel calcio italiano si sta provando a fare pulizia, non sarebbe male cominciare da Gravina, ormai impresentabile. E anche se Malagò (Coni) e Abodi (ministro Sport) fanno finta di niente, insisto: su Gravina deve essere aperta un’inchiesta federale. E spiego il perché.
Un mese fa Luciano Moggi, l’ex dg Juventus radiato per i fatti di Calciopoli, dopo un’inchiesta aperta dalla Procura Figc per la sua indebita presenza in campo in una partita della Juventus Under 23, ha scritto una lettera aperta proprio a Gravina in cui, oltre a lagnarsi per l’indagine, gli si rivolge dicendo: “Lei Presidente, che al tempo in cui stava alla guida della Under 21 mi informò di come qualcuno stesse tramando contro il sottoscritto, deve adesso dare la vera motivazione della radiazione. Si faccia coraggio Presidente, si ricordi che la paura è una pessima consigliera che prima o poi fa pagare il conto””.
IL CASO MOGGI
Ziliani ha poi parlato dei rapporti tra Gravina e Moggi: “Ora, sorvolando sul tono mafioso, delle due l’una: o Gravina, che ai tempi di Calciopoli era capo delegazione della nazionale Under 21, non ha mai avvisato Moggi dell’indagine aperta sul suo conto, e allora deve portare Moggi in tribunale; oppure, come temo, è vero e allora si deve dimettere.
GRAVINA E I RAPPORTI CON LA JUVENTUS DI AGNELLI
Ziliani lancia poi una stilettata a Gravina sul caso Juventus: “Le dimissioni Gravina dovrebbe darle anche per fatti più attuale altrettanto compromettenti. Le carte della Procura di Torino hanno rivelato infatti come il 23 settembre 2021, con la Juventus da due mesi sotto la lente Consob, assieme al presidente della Lega Dal Pino, Gravina prende parte a una riunione segreta in una tenuta a Fiano (Torino) ospite di Andrea Agnelli e all’insaputa di gran parte dei club di serie A, specie i club rivali della Juventus. “La presenza di Gabriele era utile –dirà Agnelli a Percassi dell’Atalanta.
Spero che nasca qualcosa perchè sennò ci schiantiamo piano piano”. Ebbene, a che titolo il presidente federale va in soccorso di un club indebitato, e lo fa all’insaputa degli altri? Ma non finisce qui. Un mese dopo su invito della Consob la Procura di Torino apre un’inchiesta penale sui bilanci della Juventus.
La Consob informa la Covisoc che a sua volta inoltra il plico al presidente Gravina (19 ottobre 2021, protocollo n. 8260). Il presidente Figc ha adesso perfetta contezza dei guai in cui versa la Juventus e del procedimento avviato sul suo conto in campo penale. Nonostante ciò, la Procura federale che da lui dipende avvia un processo farsa sulle plusvalenze che ad aprile-maggio 2022 si risolve anche in appello in una doppia, comica assoluzione benché tutti sappiano che la Juventus è in realtà nella melma fino al collo. Ma a Gravina non interessa.
Anzi, il 27 novembre scorso (occhio alla data) sale sul palco dell’Allianz Stadium di Torino per fare i complimenti ad Agnelli per la gestione del club e per la scelta lungimirante di dotarsi della squadra Under 23, di cui tesse lodi sperticate. L’Under 23 della Juventus, lo sanno tutti, gioca in serie C, serve alla Juve solo
per fare plusvalenze ed è costata 39 milioni mentre gli altri 59 club di C messi assieme sono costati in tutto 3,5 milioni (la Juve costa cioè il 1.094% in più di tutta la Lega Pro). L’indomani Agnelli e tutto il CdA della Juventus vengono spazzati via dallo tsunami Prisma. Gravina è in macchina, ascolta la notizia, spegne la radio e canticchia”.