Calcio Napoli

Rapina a Decibel Bellini, pistola in faccia allo speaker del San Paolo

Rapina a Decibel Bellini. Nottata di terrore a Posillipo per lo speaker del San Paolo. La pistola in faccia e il pianto di mia moglie e dei bimbi.



Notte di paura per Daniele Decibel Bellini, lo speaker del San Paolo, rapinato insieme alla moglie e ai due bambini. Pistola puntata in faccia e tanta paura.

“È accaduto tutto in pochi istanti, racconta Decibel. Ho notato un motorino vicino, troppo vicino. Ho detto a mia moglie di chiamare la polizia perché avevo capito che stavano per rapinarci.

Ma in pochi istanti ci sono arrivati addosso. Eravamo ad un passo dal cancello di casa, ma non c’è stato nulla da fare

La dinamica di quel che è successo resta confusa. È accaduto tutto in fretta e pensavo ai miei bambini, che hanno 4 e 2 anni e mezzo. Gridavo “non sparate’’ mentre loro piangevano.

Poi un altro rapinatore si è avvicinato allo sportello di mia moglie che intanto aveva preso i bimbi in braccio, le ha puntato un arma, l’ha minacciata dicendole di non chiamare aiuto le ha strappato la borsa, distrutto un telefono e portato via il resto…”

La rapina non porterà Decibel Ballini lontano da Napoli, anzi lo speaker ammette:

“Fino alle 5 del mattino siamo stati impegnati con le denunce, poi siamo tornati a casa. Ieri mattina abbiamo portato i bimbi all’asilo per dare loro una cornice di normalità.

Ci sono state le tantissime telefonate dei giocatori e dei dirigenti del Napoli. È stata una giornata un po’ così. Mi è spiaciuto leggere cose non vere su di me. Che avevo un orologio di lusso, che me ne vado in giro di notte, che chissà che soldi ho perché vivo a Posillipo….»



Il messaggio su Instagram

Dopo la rapina Decibel Bellini, ha voluto scrivere un messaggio su Instagram 

«Quando ero piccolo non eravamo ricchi. Tante cose che i bambini avevano, per me erano solo un sogno. Giocattoli belli, vestiti firmati, il motori no: mai avuti….. Sono sempre stato concreto non ho mai posseduto gioielli oppure orologi costosi, non li ho mai neppure desiderati in realtà.

Ho però sempre avuto un sogno sin da quando ero bambino nella periferia della provincia: “un giorno tu vivrai a Posillipo”. Era come una meta da raggiungere: vivere svegliandomi guardando il mare. Quando due anni fa abbiamo trovato questa casa in affitto per me è stato un sogno…

Stanotte qualcuno ha provato a spezzarlo facendoci svegliare in un incubo fatto di pistole e cattiveria. Mi dispiace per voi, Napoli siamo noi e non ce ne andremo. Mai».

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