Dries Mertens preso come esempio in un articolo de Il Giornale in cui si parla di calcio e coronavirus e la possibilità di una bolla permanente.
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Il problema coronavirus sta facendo tremare anche il mondo del calcio ed il protocollo tanto amato da Andrea Agnelli. I casi di positività fanno vacillare le regole stilate fino ad ora. Il Giornale ritorna sull’argomento e cita anche Dries Mertens come esempio per spiegare questo momento così complicato. Il quotidiano parte dall’analisi di cosa si potrebbe fare per terminare il campionato. Una delle opzioni è quella di imitare il modello Nba. Negli Usa, infatti, LeBron James e compagni si sono chiusi nella ‘bolla’ di “Disneyland, perché mai il calcio italiano non può rinchiudersi a Gardaland (così i giovinetti si distraggono un po’) e concludere il campionato? I calciatori cadono come mosche sotto i colpi del virus. E non sappiamo quanto siano colpevoli o innocenti quando il tampone segnala “positivo”. Ma il calcio e i calciatori dei campionati nostri devono darsi una bella regolata“.
Nell’articolo si ci pone anche il problema del perché le “tv dovrebbero pagare lo spettacolo del campionato più irregolare della storia? Perché dobbiamo fare i conti con partite annullate per bizze e contro bizze di tutto questo mondo abituato a prendersi la torta senza nemmeno offrire qualche sacrificio?“. Secondo quanto riportato anche i calciatori dovrebbero fare qualche sacrificio ed Il Giornale tira in ballo Mertens sulla questione coronavirus: “vedere Mertens andare in giro per ristoranti di Napoli, con tanto di famiglia, in attesa della verifica del tampone, è stato l’ennesimo atto di sciatteria psicologica e professionale che il calcio ci ha mostrato“.
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