Il calcio al servizio delle tv che uccidono la passione dei tifosi. Oramai il pallone è solo uno strumento globale di facile consumo
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Il giornalista è scrittore Paolo Trapani, prende una posizione netta nel confronti del calcio al servizio delle tv. L’autore di “Napoli la città del calcio” ha pubblicato un duro sfogo sul proprio profilo social:
“Da oggi è ufficiale: il calcio che abbiamo conosciuto finora non c’è più. Una squadra di football, il blasonatissimo Liverpool, giocherà due partite ufficiali in meno di 24 ore circa. Due match in un giorno.
In Inghilterra oggi i reds affrontano l’Aston Villa per la finale della Carabao Cup. Domani alle 17,30 il Liverpool scenderà in campo per il quarto di finale del Mondiale per club in Qatar.
La questione nasce dall’ingolfamen
Due squadre-doppione per due match in contemporanea in due continenti lontani. Due fotocopie per due finali di trofei prestigiosi.
Un Liverpool ‘double face’ fatto ad uso e consumo di una missione, tanto impossibile quanto ridicola: giocare due partite insieme…”.
IL CALCIO AL SERVIZIO DELLE TV DIVENTA STRUMENTO GLOBALE
Trapani sul calcio al servizio delle tv aggiunge: “Tutto nasce per accontentare e assecondare i bisogni della tv e della globalizzazione
E che la partita sia trasmessa in tv. Se i giocatori si rompono di continuo, se vestono più maglie in una stagione, se i tifosi di fatto non possono più seguire la propria squadra, se il calcio non è più calcio non frega più a nessuno.
Contano i soldi, i diritti tv, i fatturati, le plusvalenze, i contratti pubblicitari, le sponsorizzazioni, le interviste in tempo reale, la diretta, i replay, ecc.
Ed i tifosi del Liverpool ? I supporter dei reds famosi nel mondo per il “You’ll never walk alone” (non camminerai mai da sola) intonato dalla loro curva, la Kop, che faranno ?
Come potranno mai seguire la squadra in emisferi così lontani e per due match in contemporanea? È molto semplice: non la seguiranno. Più che i tifosi a non abbandonare il Liverpool accompagnandolo
Perché il Liverpool per questi due match sarà di tutti (quelli sintonizzati davanti alla tv) ma non dei propri tifosi”.
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CHE SCHIFO! CHE SQUALLORE!
“Oramai il pallone è solo uno strumento globale di facile consumo, intrattenimento
Addio al tifo, alla passione, all’arena sportiva dello stadio, in breve: addio al calcio. Fischio finale: GAME OVER”. Conclude Paolo Trapani.