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I miti sulla stregoneria da sfatare

Circa 400 anni fa, la caccia alle streghe in Europa era al suo apice. Tra il XV e il XVIII secolo, si stima che circa cinquantamila persone, soprattutto donne ovviamente, siano state giustiziate per stregoneria in tutta Europa. Erano tutte accusate di adorazione del diavolo, eresia e di aver danneggiato il prossimo ricorrendo alla divinazione e alla stregoneria.

I processi per stregoneria sono stati oggetto di curiosità, intrattenimento e dibattito, tornato anche di recente alla ribalta. Nonostante questo interesse, la comprensione popolare della caccia alle streghe in Europa è piena di errori e di idee sbagliate. Insomma, di miti. Quindi, visto che è la stagione delle streghe, è il momento di sfatare alcune di queste credenze e, anche di divertirsi a trovare alcuni fantastici giochi di slot machine sul tema su Winnita.

Medioevo e stregoneria vanno a braccetto

La stregoneria è un’idea medievale. Questo ci dicono da secoli. Invece no, assolutamente no, non lo è, è un’idea moderna. La Chiesa cristiana è rimasta scettica sulla realtà della stregoneria fino al XV secolo. Anche allora, molti teologi ed ecclesiastici non credevano che la stregoneria fosse una vera e propria minaccia.

I primi processi a persone ritenute malvagie, adoratrici del Diavolo, avvennero nel XV secolo. Addirittura, il periodo più intenso della caccia alle streghe va dal 1560 al 1630 circa. Prima di allora c’erano pochissimi processi per stregoneria, perché si riteneva che gli atti di stregoneria fossero un’illusione causata dal Diavolo con il permesso di Dio.

I processi alle streghe

Proprio in tema di processi e di giustizia, possiamo dire di essere sempre stati convinti che fossero quasi una norma: il processo per stregoneria si svolgeva sempre e ovunque.

In realtà, alcuni studi riportano che la maggior parte dei processi per stregoneria avvenne nell’Europa centrale, occidentale o settentrionale. Queste aree sono state la culla delle Riforme protestanti e cattoliche, che hanno visto la trasformazione della geografia religiosa dell’Europa. Inoltre, il Rinascimento settentrionale e la rivoluzione scientifica avevano trasformato il modo di intendere il mondo.

Più del 50% di tutti i processi in Europa avvenivano in Germania. Ma anche lì la persecuzione delle streghe era limitata a pochi dei numerosissimi territori autonomi e semiautonomi che la componevano.

In luoghi come l’Islanda e il Galles, i processi per stregoneria sono stati pochissimi, ad esempio. Sembra che le credenze locali sulla magia e la stregoneria, insieme agli atteggiamenti degli ecclesiastici e dei giudici, possano essere le ragioni di questo fenomeno.

Streghe giustiziate senza un domani

Le Inquisizioni romana, spagnola e portoghese, istituite nel XVI secolo, avevano il compito di occuparsi di questioni di eresia. Sono diventate famose per il loro rigore nell’estirpare l’opposizione all’ortodossia cattolica. Tuttavia, non miravano alla stregoneria. In tutta la penisola iberica e italiana, le inquisizioni hanno giustiziato meno sospetti di quanti ne siano stati impiccati in Inghilterra, per esempio.

L’Inquisizione spagnola, considerata tra le più feroci, pose fine ai processi per stregoneria che si erano diffusi in Francia all’inizio del XVII secolo, assumendo la giurisdizione sulle accuse di stregoneria.

Tutte le streghe sono donne, no uomini!

È vero che l’80% delle persone processate e giustiziate per stregoneria erano donne. Tuttavia, in alcuni luoghi, come la Russia, erano gli uomini a costituire la maggioranza dei sospettati di stregoneria. Ciò era dovuto principalmente al fatto che i russi concepivano il genere in modo molto diverso rispetto ai cittadini dell’Europa occidentale.

Indipendentemente dal fatto che i sospetti di stregoneria venissero accusati davanti ai magistrati o denunciati sotto tortura, erano i vicini di casa i più propensi ad accusarli. In Inghilterra, le donne ai margini della società erano più vulnerabili alle accuse di stregoneria quando le cose andavano male per i loro vicini, come morti o danni inspiegabili. È il caso di Ursley Kemp, una delle due sospettate di stregoneria di St Osyth, nell’Essex, che furono impiccate nel 1582. Kemp era una figura marginale nella città, una donna con un figlio illegittimo che sbarcava il lunario grazie alle sue capacità di guaritrice.

Quando i sospettati (più del 90% erano donne) dovevano fare i nomi sotto tortura, fornivano quelli dei loro vicini. Le reti dei sospetti si basavano sul loro sesso: le donne facevano i nomi delle donne e i pochi sospetti maschi facevano i nomi degli uomini.

Streghe o dee?

Nessuno adorava le dee durante il periodo della caccia alle streghe o, se lo faceva, non ha lasciato traccia nei documenti storici. L’idea che le persone accusate di stregoneria fossero levatrici o erboriste, e soprattutto che fossero levatrici in possesso di competenze femminili che minacciavano l’autorità maschile, è un mito. Le levatrici venivano accusate raramente. Era invece più probabile che lavorassero a fianco degli accusatori per aiutarli a identificare i segni delle streghe. Si trattava di segni sul corpo che si riteneva indicassero che un individuo era una strega (da non confondere con i segni graffiati o incisi sugli edifici per allontanare le streghe).

 

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