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Calcioscommesse, Criscitiello: “Caccia al nome è pericolosa, non si gioca con le vite”

Michele Criscitiello sul caso calcioscommesse pone l’accento sulla pericolosità della caccia ai nomi e sulla necessità di accertare i fatti prima di distruggere le persone.

Il caso calcioscommesse continua a far discutere. Nell’editoriale su Sportitalia, il giornalista Michele Criscitiello ha espresso la sua opinione sull’argomento, mettendo in guardia dai pericoli di una “caccia al nome” che rischia di distruggere persone senza conoscere i fatti.

Criscitiello: No alla caccia al prossimo nome

Criscitiello mette in evidenza i rischi di questa ricerca spasmodica dello scoop ad ogni costo: “La cosa più pericolosa è la caccia al prossimo nome. Finti giornalisti che per fare click alludono all’uno o all’altro”.
Prudenza nel diffondere accuse

Il giornalista invita alla prudenza e a non diffondere accuse senza consistenti riscontri: “Con la vita delle persone non si gioca a indovinello”.

Attenersi ai fatti accertati

Criscitiello ribadisce la necessità di attenersi ai fatti realmente accertati, senza condanne frettolose. Vanno puniti chi ha truccato partite, non chi ha scommesso privatamente senza conseguenze.

Andare alla fonte

Infine sottolinea l’importanza di andare alla fonte, sentire direttamente i protagonisti come Corona, anche quando non piacciono, per conoscere i fatti.

L’appello di Criscitiello è a procedere con cautela e rigore in una vicenda delicata, per il bene del calcio e delle persone coinvolte.

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