Ecco tutto quello che devi sapere sull’atteso match tra Italia e Inghilterra, che si giocherà nel nome dell’ex capodelegazione azzurro, Vialli. Il ct Mancini lancia il nuovo corso dell’Italia nel girone di qualificazione all’Europeo 2024, con il compito di conservare l’eredità lasciata da Vialli.
Dal Molo di Quinto, luogo iconico in cui si concluse la bella stagione dei gemelli Doriani, al Golfo di Napoli, dove Mancini proverà a lanciare il nuovo corso dell’Italia. È la prima volta senza Vialli. L’abbraccio di Wembley verrà proiettato e si allungherà, attraverso un gioco di luci, sul campo. La sagoma di Luca, domani sera, prenderà forma consegnando immagini struggenti allo stadio Maradona. Brividi, lacrime, emozioni nel prepartita.
Italia-Inghilterra, 620 giorni dopo la finale dell’Europeo, si gioca nel nome dell’ex capo delegazione azzurro, scomparso all’inizio di gennaio. “Dovremo conservare l’eredità che ci ha lasciato e non sarà semplice. Ne ho parlato con i ragazzi“, è il messaggio del ct, deciso a custodire certi valori. È partito da qui, come se stesse piantando una bandiera, per aprire la marcia di avvicinamento al debutto nel girone di qualificazione all’Europeo 2024.
Il retroscena risale al pranzo di lunedì, nel ritiro di Coverciano. Mancini ha riunito il gruppo e le sue prime parole, pensando alle prossime due partite con Inghilterra e Malta, sono state dedicate a Vialli. Il ct ha ribadito come sui valori fondanti del senso di appartenenza si debba fondare il nuovo gruppo che dovrà condurre, a dodici anni di distanza dall’ultima volta (Brasile 2014), l’Italia alla fase finale di un Mondiale.
Luca era il motivatore, il mental coach della Nazionale. Così era riuscito a trasformare la sofferenza per la malattia in energia positiva. Incarnava l’autorevolezza del campione e l’umanità del leader capace di entrare nei cervelli di ognuno.
Il discorso di Theodore Roosevelt letto agli azzurri la sera prima della finale di Wembley, con la voce rotta dall’emozione, a gennaio, è diventato un video virale sui social e racconta meglio di ogni altra parola cosa è stato l’Europeo 2021 e come l’Italia, andando oltre le proprie possibilità, fosse riuscita a vincerlo. Vialli aveva in mano il suo libro, in cui sono entrati i giocatori della Nazionale di ogni tempo che abbiano totalizzato almeno 50 presenze o realizzato un minimo di 20 gol. Una dedica studiata per ogni personaggio della storia azzurra.