Serie A

Abodi, le parole che fanno tremare la Juve: “Nello sport si può morire e rinascere”

Andrea Abodi ministro dello Sport ha risposto alle domande dei giornalisti che gli hanno chiesto del caso Juve e l’inchiesta Prisma.

Potrebbe essere un futuro societario e sportivo molto buio quello che attende la Juve. C’è chi dice che che i bianconeri rischiano la Serie B, anche se per ora dal punto di vista della procura sportiva non c’è ancora una decisione. La procura Figc dovrà prima vagliare il procedimento della Procura di Torino che indaga per falso in bilancio ed altri reati. I bianconeri devono dunque difendersi su più fronti, compreso quello europeo, visto che la Uefa sta indagando per violazione del fair play finanziario.

Caso Juve, parla il ministro Abodi

A far tremare i tifosi bianconeri sono le parole del ministro dello Sport, che in Transatlantico ha risposto alle domande dei giornalisti. “Mi trovo in mezzo tra la Procura e la Procura Federale, non è che arrivo io e dico chi è colpevole e chi no però la cosa bella dello sport è che si può morire e poi rinascere“.

Ma il ministro Abodi in riferimento al caso Juve ha detto: “Se bisogna fare un’autopsia ricordo che è successo a tante squadre: è successo al Napoli, al Palermo, la stessa Juve – aggiunge – A costo di essere considerato un pericoloso sognatore credo che debba arrivare il momento della chiarezza e della responsabilità“. Sempre il ministro ha poi concluso: “Siamo contrari a delle norme ad hoc per le società sportive e di serie A in particolare. Le società sportive rientrano nel novero delle imprese e non ci sono le condizioni per mettere a disposizione strumenti esclusivi. L’opinione pubblica non capirebbe. Ci rendiamo conto dell’importanza di questo settore dal punto di vista della socialità e della comunicazione, ma non riteniamo ci siano le condizioni per mettere a disposizione strumenti che siano esclusivi del settore“.