Le Interviste

Sentite Ferrero: ” lo scudetto al Napoli, ma ad una condizione. Quagliarella? bisogna cantare ‘o sole mio’… “

Il presidente della Samp Ferrero è intervenuto a Radio CrC. Il “viperetta” assegna lo scudetto al Napoli ad una condizione. Poi su Quagliarella cita ‘o sole mio’
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Scudetto al Napoli

“Il Napoli è favoritissimo, ma bisogna dare poca pressione ai giocatori perché altrimenti si corre il rischio di bloccarli. Sarri ha fatto un lavoro straordinario, ma sono passate solo dodici partite: è ancora presto, ma sarei molto felice se gli azzurri si laureassero campioni d’Italia. Non facciamo l’errore di giudicare Sarri: se perde una partita è un ‘coglioncione’, se vince è sempre un leone. Lasciamolo lavorare sereno, solo così può vincere”.

Quagliarella

“Rinnovo? Il suo contratto è già stato rinnovato. Con Fabio ho un rapporto bellissimo, gli dico sempre che è fortissimo e, fin quando vorrà giocare, gli rinnoverò il contratto. Quagliarella è una persona seria e onesta, scherziamo sempre quando siamo insieme. Al Napoli come vice Mertens? Se lo sono fatti scappare, nel calcio ci sono le sliding doors. La vita continua, la mattina bisogna cantare ‘o sole mio’ e io lo faccio spesso”.

Giampaolo come Sarri

Paragone con Sarri? Dio mi ha aiutato, provai a prendere Sarri prima che arrivasse. I miei collaboratori mi hanno fatto un trucco in buona fede, scegliendo un altro. E alla fine ho avuto la fortuna di prendere Giampaolo che è il maestro di Sarri. Il nostro mister fa due allenamenti, cosa che oggi non fa più nessuno. I ragazzi sono contenti perché portiamo l’atletica nel calcio”.

Nazionale

Adesso siamo tutti brutti? Insigne, Immobile, Chiellini, Parolo e Buffon non valgono più niente? Non facciamo il gioco degli altri, se vogliamo criticarli aspettiamo martedì così poi possiamo sfasciare tutto. Lunedì non possono andare in campo con la paura, ci vuole il giusto cuore: se si gioca bene, si vince. Siamo italiani o inquisitori? Facciamolo dopo il processo. L’Italia andrà al Mondiale e lo dico da sportivo, da cittadino. Altri presidenti non vorrebbero avere i propri giocatori in Nazionale”.

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