Editoriali calcio Napoli

La Serie A, la Juve, e lo scudetto a tavolino. Finalmente è finita!

I bianconeri vincono il loro settimo scudetto consecutivo. Il teatro della Serie A, tempo una settimana e chiuderà i battenti, finalmente…

Su quelli là si sono dette tante cose. Di certo loro danno materiale a non finire per far sparlare, materiale che trova riscontro puntualmente in quasi ogni gara, ormai da tanto di quel tempo che è parte integrante della loro storia. Quest’anno non è che si sono esposti in maniera più consistente rispetto al passato. Certo, un campionato che ha dato la matematica certezza solo alla penultima giornata, è una roba che non si vedeva da tempo in Italia, e va detto che hanno avuto le loro difficoltà, non tanto sul piano del gioco (quelle evidenti) ma proprio nel venir fuori da situazioni insolite e scabrose. Quest’anno gli avvenimenti li evidenziamo in maniera più insistente perchè siamo stati i diretti interessati. Una lotta stressante, dove ha visto due squadre arrivare al traguardo fisicamente poco sostenute.

La differenza l’ha fatta quella trasferta di Milano, e con i loro bei protagonisti, di cui tanto abbiamo già parlato e ritengo inutile ritornarci sopra. Si certo, abbiamo perso a Firenze in malomodo, ma che sia giustificabile o meno, quel teatro andato in scena 24 ore prima, ha influito tanto, ma proprio tanto… Il potere mediatico sponsorizza una corrente di pensiero diversa, giusto per minimizzare la recita del San Siro e per dare maggior valore allo scudetto bianconero. Ovviamente vi invito a non farvi fregare. Anche questo in Italia, come disse Rafa Benitez, “ci può stare…”

Certo, ci può stare. In questo paese tutto ci può stare. Anche per le cose più assurde, si insiste così tanto nel proporle, a tal punto che con gli anni anche le stranezze diventano la normalità dei fatti. E può capitare che nei salotti televisivi si mette a tacere sull’operato scabroso di un direttore di gara, o si tace per convenienza o perchè costretti a tacere su atteggiamenti che con altri colori avessero avuto un trattamento ben diverso. Vincono il loro settimo scudetto consecutivo, quell’uomo che veste i panni del d.g. ammette che questo scudetto era importante conquistarlo nel primo anno dell’introduzione del Var. Embè, certo che sì… L’ho detto anch’io. Vincono, stravincono. Ma devono sempre dimostrare qualcosa. Perchè per loro la lealtà non è alla base di tutto. Loro devono convincere il mondo intero, senza riuscirci minimamente tra l’altro, che le vittorie arrivano tutte attraverso la forza, il sacrificio e la regolarità delle cose. Nulla di più bugiardo.

Vincono il loro settimo consecutivo, a dire il vero non ricordo preciso quanti ne conta la loro storia, anche perchè tra quelli veri e fasulli, bisognerebbe ricorrere ad un rapido conto, ma solo al termine di un’accurata indagine. Ma credo che almeno la metà hanno il sapore della ‘ladrata’. Ritornando a noi, in virtù di questa conquista, hanno ridato il sorriso a quelli di Sky, Mediaset, ed altri della comitiva. Hanno fatto esultare i tifosi di mezza Italia, quelli con la loro fede, e quelli con la fede dell’antinapoletanista, perchè a volte conviene non modificare certe gerarchie, dal momento che, con fatica, abbiamo accettato l’abitudine nel vedere sempre gli stessi a dominare il calcio italiano. Insomma si è parlato tanto e di tutto. Si è parlato delle dichiarazioni di un suo calciatore, che con rancore (ebbene sì, dall’alto della sua finta superiorità) dimostra quanta sofferenza gli abbiamo dato, e quanto ha colpito una battuta serena di Lorenzo Insigne.

Un’ipotetica vittoria del campionato da parte del Napoli, avrebbe dato lustro e credibilità agli occhi del mondo calcistico, ad una Serie A che perde colpi col passare degli anni, dando valore e merito alla bellezza. E invece si è preferita la solita zuppa, portata a trionfare con tutte le forze possibili ed immaginabili da un sistema sempre molto discutibile. Il calcio italiano merita il fallimento. Merita che nessuno se lo fili più. Stiamo sulla buona strada. In Russia non ci andremo. Questo mondiale restiamo a casa. In fin dei conti, parteciparvi sarebbe stato davvero troppo un lusso per quello che si vede da anni a questa parte in Italia.

Abbiamo ricevuto tantissimi consensi, roba da far innervosire Max. Applausi a scena aperta, ma non si è vinto nulla. La conta dice questo. Non possiamo storpiare la realtà. Ma per una volta, visto che non amo i premi di consolazione, possiamo ritenerci campioni morali. Non sono affatto deluso dal Napoli, ci mancherebbe. Ma non sono deluso nemmeno da come sono andate le cose in Serie A. Me l’aspettavo un epilogo simile. Questo paese non mi sorprende affatto. Pecca pure di fantasia. Un’Italia piatta e senza colori. Proprio come le maglie di quelli là.

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