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Doping, Mazzola rivela: “All’Inter ci portavano sempre del caffè, ma in realtà…”

L’ex icona del calcio italiano, Sandro Mazzola, si è soffermato su un oscuro capitolo: “Doping e Segreti nella Storia dell’Inter”.

Durante un’intervista esclusiva con Rai Sport, Sandro Mazzola, l’ex icona del calcio italiano, ha gettato luce su un oscuro capitolo della storia dell’Inter, rivelando dettagli scioccanti sul doping nel mondo del calcio. Durante la trasmissione “Un Giorno da Pecora”, l’ex calciatore nerazzurro ha confessato dettagli inquietanti sui giorni in cui il doping era all’ordine del giorno nel club milanese.

Mazzola ha aperto il sipario sul passato, confermando le affermazioni di suo fratello Ferruccio sul diffuso utilizzo di sostanze dopanti nel calcio degli anni passati. L’ex calciatore ha raccontato che prima delle partite, dirigenti dell’Inter portavano un misterioso caffè, che sospettava nascondesse sostanze proibite. “Non ero il solo a dubitarne, molti di noi giocatori evitavano quel caffè. Dicevano che contenesse simpamina”, ha affermato Mazzola.

Mazzola ha sottolineato il dilemma che molti giocatori affrontavano. A volte, prima delle partite, quando ci si sentiva stanchi o poco in forma, cedevano alla tentazione di assumere quelle sostanze. “Il problema è che, se funzionava una volta, c’era la tendenza a farlo regolarmente, il che è sbagliato”, ha aggiunto Mazzola. L’ex calciatore ha però chiarito di non aver mai avuto bisogno di tali sostanze per eccellere nel campo da gioco. “I miei gol li facevo comunque. Non ho mai avuto bisogno di queste pratiche. È una questione di integrità”, ha affermato con fermezza.

Non solo il caffè, ma anche le infiltrazioni pre-partita facevano parte della pratica comune. Mazzola ha rivelato che i giocatori venivano sottoposti a queste procedure senza conoscere esattamente cosa venisse iniettato nei loro corpi. “Non sapevamo cosa ci fosse dentro, ma ci fidavamo dei medici, che erano persone oneste”, ha concluso Mazzola.

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