Bianchi parla al Mattino. Il mister degli scudetti parla al quotidiano di Matilde Serao della corsa Champions tra Napoli e Roma. Poi un pensiero su Insigne e i napoletani.
Di: Alex Thoromp
Bianchi parla al Mattino
Ottavio Bianchi ha allenato tutte e due, Napoli e Roma, conosce bene le piazze e in azzurro ha fatto la storia vincendo scudetto, coppa Uefa e coppa Italia. Il mister legge le carte al campionato, analizza la volata Champions e mette la squadra di Sarri un passettino più avanti ai giallorossi.
«Il Napoli è in ottime condizioni. Sta un po’ meglio rispetto alla Roma e ha recuperato bene dal dopo-Juventus, superando l’amarezza per il pareggio in campionato, che di fatto l’ha tagliata definitivamente fuori dalla corsa scudetto, e per l’eliminazione in coppa Italia».
Il duello Champions: il Napoli su cosa può contare di più rispetto alla Roma?
«Può basarsi su un’ottima organizzazione di gioco e su una grande qualità, quindici sono tutti i presupposti per arrivare al secondo posto».
Perché più Napoli che Roma?
«Perché la Roma sta andando avanti tra alti e bassi, ha perso con la Lazio in coppa Italia e nettamente in campionato proprio contro il Napoli. Tutte e due erano partite per competere con la Juve ma poi si sono perse per strada. In questo momento credo abbia più possibilità il Napoli perché lo vedo più in salute, sta meglio da un punto di vista fisico e come tranquillità tattica».
Due punti in sei partite, quindi, per lei sono recuperabili?
«Sì, perché sei partite non sono poche e poi la Roma avrà ancora il confronto diretto con la Juventus. Il Napoli in quest’ultima fase non sta perdendo punti contro le piccole, la Roma invece si è fatta bloccare dall’Atalanta molto rimaneggiata, un passo falso che di fatto rappresenta un punto d’allarme e poi è spesso tra le polemiche, a Napoli invece anche quando le cose non sono andate bene sono state gestite meglio le difficoltà».
Il Napoli a Reggio Emilia contro il Sassuolo però rischia di più rispetto alla Roma che gioca a Pescara?
«Fino a un certo punto. Il Sassuolo quest’anno sta avendo problemi, ha cominciato bene e poi ha rallentato non riuscendo a ripetere la stagione scorsa e anche se ora è in ripresa il Napoli sta mostrando autorevolezza per affrontare bene questo tipo dipartite».
Insigne ha rinnovato:un segnale importante questo per vincere in futuro,oltre al fatto che da napoletano rappresenta la bandiera del club?
«Sono molto contento che gioca nel Napoli da italiano e ancora di più da napoletano:vorrei che ce ne fossero cinque-sei in squadra e non solo uno ma questo discorso non vale solo per il Napoli ma un po’ per tutti.
Sì, è un fatto molto importante nell’ottica di poter arrivare a vincere sia per la qualità del giocatore, sia per il fatto che viene dal vivaio, vive la città in maniera diversa e la sente in un modo molto più forte perché il suo coinvolgimento emotivo è straordinario incarna l’anima del popolo napoletano, e gioca da napoletano per i napoletani.
Un segnale importante della società che vuole continuare a migliorare il suo progetto: il Napoli ormai da anni è in una posizione importante di classifica, ora è chiamato a fare l’ultimo passo».
Lei a Napoli ha vinto, come fece?
«Uno dei segreti fu quello di festeggiare solo alla vittoria del campionato e non prima dopo qualche partita molto esaltante. E a Napoli si faceva fatica a non festeggiare prima in un ambiente straordinariamente coinvolto. Noi fummo bravi ad alzare le braccia solo al traguardo».