Cultura NapoletanaLeggende di Napoli

Compleanno di Napoli. Il 21 dicembre veniva fondata Partenope, la città del Vesuvio

Compleanno di Napoli. Oggi,21 dicembre, diversi millenni fa, veniva fondata Napoli. La Nea Polis. Partenope la città del Vesuvio tra le più antiche oggi esistenti al mondo nata dalle ceneri della Palepolis, distrutta dai suoi stessi fondatori.

 

Il compleanno di Napoli

Oggi si festeggia il compleanno di Napoli. Nea-Polis, la nuova città, tra le più antiche e tuttora esistenti del globo, veniva fondata il giorno 21 dicembre sui resti di Palepoli. L’antica polis distrutta e rasa al suolo dai greci stessi rifiorì e fu chiamata Nea Polis.

Il 21 dicembre veniva fondata Napoli

Dicearco da Messina, filosofo e scrittore greco, discepolo e figlioccio prediletto di Aristotele, racconta come il 21 dicembre veniva fondata Napoli.
“Nell’ inverno del primo anno della settantasettesima Olimpiade al cominciare del giorno nel quale il sole, sorgendo, irradia dal punto dell’orizzonte più vicino al mezzogiorno essendo stati assoggettati alla giurisdizione cumana gli abitanti di Partenope, noi cittadini e soldati di Cuma, sotto la guida del nobile e saggio Ileotimo, figlio di Timanore, esperto nella sapienza di Pitagora, abbiamo risalito all’alba il sovrastante colle fino alla sua vetta, allo scopo di prendere gli auspici per la fondazione di una nuova città in un sito più ampio ed agevole di quello che chiamano Euploia, ove è ristretto l’abitato di Partenope”.

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Compleanno di Napoli. Il 21 dicembre veniva fondata Napoli

Ecco perchè il compleanno di Napoli si festeggia il 21 dicembre

Perché il compleanno di Napoli si festeggia il 21 dicembre? ce lo spiega lo scrittore Angelo Forgione:

“Il 21 dicembre è giorno di solstizio d’inverno, quello in cui il Sole raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale, e il buio della notte raggiunge la massima estensione, per poi invertire il proprio moto, fino al solstizio d’estate, in giugno, quando la luce prende il sopravvento sul buio.
Napoli era greca, e osservava il mithraismo, la religione antica di tradizione ellenistica che celebrava i misteri del Sole invincibile, sempre capace di rinascere. I napoletani veneravano Mithra in processione verso la Crypta Neapolitana, quella oggi alle spalle del santuario di Piedigrotta.

Lì, proprio al centro della grotta attraversata completamente solo due volte l’anno da un raggio di sole (in occasione degli equinozi di primavera e di autunno), fu rinvenuto in tempi recenti proprio un bassorilievo di Mithra, oggi in mostra al Museo Archeologico Nazionale.

 

Paleapolis

In occasione del compleanno di Napoli, ripercorriamo brevemente la storia della città del Vesuvio:

Tra l’isolotto di Megaride e il Monte Echia-Pizzofalcone, quell’insediamento chiamato Paleapolis, città vecchia, lascia il posto a Nea polis, città nuova, tagliata dal reticolo ippodameo, incrocio di cardi e decumani.

Altre fonti riporterebbero di una Partenope senza coda, principessa greca, salpata dall’Eubea in compagnia del padre:

 PARTHENOPAE . EUMELI. PHAERAE TESSAIIAE . REGIS . FILIAE”, recita un’iscrizione lungo la parete di Sant’Eligio, incastrata sotto un arco della chiesa, a pochi passi da piazza Mercato; «Alla vergine che diede alla città le prime fondamenta e la governò. Il popolo napoletano ne sottrasse la memoria dagli Inferi”.

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Partenope

Arriva per mare la giovane vergine figlia di Eumelo Falevo, fuggita dalla Grecia per un tormento d’amore. Arriva sulle coste della città nuova e la lascia pura, vergine come lei, trafiggendosi fino alla morte, per compiere il destino immacolato che si portano dentro, lasciandoci la sensazione tutta napoletana di abitare su un corpo mitico vivente.

Controra è l’ora immobile in cui è possibile immaginare la morte come un lungo sonno, un infinito riposo da cui si genera la nuova discendenza dei napoletani.

BELLA E’ INFINITA, DOPO MILLENNI, LA NOSTRA NAPOLI E’ ANCORA LI, A DISPETTO DI TUTTI COLORO CHE LA VORREBBERO SEPOLTA. AUGURI MIA GRANDE MAMMA!

Gaetano Brunetti.

Il  compleanno di Napoli è anche un momento di riflessione sul futuro della città. Napoli resta ancora l’ultima speranza per l’umanità come diceva il grande Luciano de Crescenzo? Io credo che Napoli vada preservata e non sfruttata, ci vorrebbe l’aiuto di tutti i Napoletani affinchè la città torni a risplendere.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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