BruNapoli : L’amore per Napoli, per la napoletanità. Domani, alle 11, a Palazzo Caracciolo la presentazione. Prefazione firmata da Guido Baldari, mentre la postfazione è affidata a Fabrizio Piccolo.
Di : Francesco Pollasto
L’amore per Napoli, per la napoletanità…
L’amore per Napoli, per la napoletanità, per una squadra unica e per i suoi tifosi, per la Dieghitudine che dal 1984 è entrata nell’anima della città. E poi per i suoi simboli artistici, Totò ed Eduardo.
Tutto questo è in«BruNapoli», il volume di Bruno Marra, Markcommns Edizioni, 10euro, (acquista on line), nel quale l’autore, giornalista, offre«piccoli affreschi sull’arte di essere napoletani».
E nel quale c’è tanto Napoli, amato da Marra fin da piccino quando il papà («Don Antonio, fiero della sua napoletanità») lo portò allo stadio San Paolo(«Una montagna grigia, fatta di acciaio e cemento,che mi pareva impossibile ci si potesse entrare»).
Con tanta nostalgia per il calcio del passato(«Tenetevi Pes, io amo il Super santos»).
BruNapoli
Domani Bruno Marra presenterà BrùNapoli, e questo martedì sarà più bello degli altri, scrive Fabrizio Piccolo:
Ho sempre considerato il martedì un giorno speciale, tra i più belli della settimana, ognuno ha il suo sabato del villaggio e il martedì è sempre stato il mio Re dei 7 giorni. Ora c’è anche un motivo in più. Domani è martedì, il giorno in cui arriva la prima presentazione di BrùNapoli.
E laddove le coincidenze non esistono ecco che sotto il segno dei Pesci, nell’era d’Acquario, martedì 21 febbraio sarà un giorno speciale. Riceverà battesimo pubblico questo libro. Che come tutte le cose nasce nel mondo delle idee per poi trovare cristallizzazione e materializzazione fisica nel mondo tridimensionale.
BrùNapoli è una raccolta di racconti, e piacerà.
Piacerà a chi si fa accarezzare dalla nostalgia vintage anni 80 e a chi si mette in petto le spillette di Totò ed Eduardo per ricordare a chi non lo sa di essere figlio di Napoli.
Piacerà a chi ha vissuto gli anni della Dieghitudine di Maradona e a chi ne vuol sentire parlare ancora, ancora e ancora proprio perchè non c’era.
Ma soprattutto piacerà a chi ama leggere sperando che arrivino parole che sappiano scuotere. Perché una cosa è scrivere, altro è saper emozionare con la scrittura.
E se leggendo trovi – sempre più di rado – qualcosa che ti può togliere il respiro per restituirtelo catarticamente purificato, se ti immergi in un racconto e ti devi sforzare per non farti vincere dal sentimentalismo e dalla commozione, quel libro, quell’articolo, quel foglio, te lo devi tenere stretto.
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