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Atalanta-Napoli 0-1: un guizzo, un macigno

Il Napoli sfata il tabù Atalanta, Sarri batte finalmente Gasperini (in tribuna).


Di Giuseppe Libertino

Un solo guizzo è bastato in 90 minuti per regalare tre punti determinanti agli azzurri.
Il guizzo è griffato Dries Mertens, a secco da 9 gare, che sul filo del fuorigioco sfrutta l’assist di Callejón e batte l’ottimo Berisha, miracoloso poco prima su Callejon in collaborazione con Masiello.
La partita perfetta del Napoli con in campo l’Allan migliore da quando gioca al calcio. Prudente all’inizio la truppa azzurra: mantiene, non subisce gol, accelera, segna, stringe i denti fino al fischio finale. Due occasioni, un gol, tre punti. D’oro. Sui tre punti c’è anche la firma di Reina, che con un balzo dice no a Cristante su un gol quasi fatto.
Il terreno dello stadio della Dea oggi era davvero ‘infelice’. Non ha favorito il fraseggio del Napoli ma la capacità di contrasto dei bergamaschi. Atalanta fisica ma con poca qualità. El Papu cerca di ballare ma non è bravo come nel suo video clip. Ilicic e Cornelius appannati ed anche frenati dal colosso Koulibaly.
I partenopei invece attenti con la sapienza e la saggezza di una veterana tornai a Napoli un risultato eccezionale nella mente, nel cuore e nel fisico. Si permettono anche il lusso di non sfruttare tre match-ball con Mertens, Hamsik e Rog. Annullato sul finale un gol (forse) regolare ad Hamsik.
In attese di tutte le altre, 54 punti in 21 giornate è un risultato sontuoso alla luce degli infortuni (Ghoulam e Milik) ed una campagna acquisti (agosto e gennaio) non all’altezza di una squadra che punta seriamente al titolo finale.

GIUSEPPE LIBERTINO