Rassegna Stampa

IL MATTINO – A Bologna insulti per Diawara poi la vergogna razzista

A Bologna insulti per Diawara poi la vergogna razzista. Solita storia, un copione gia visto, il Napoli che incanta e riceve applausi in Europa, e il pubblico nordista che si attacca sempre al solito coro…

La vergogna razzista

BOLOGNA. Scrive il Mattino: Alla fine non hanno resistito. Quei cori della vergogna sono partiti proprio nel finale della gara. Ma tutta colpa della delusione, peri tre schiaffi in pieno viso rimediati nella serata in cui erano certi di averla fatta franca. Invece, no. E allora, dalla curva intitolata a Bulgarelli parte quel deplorevole e insopportabile «lavali col fuoco, Vesuvio lavali col fuoco». Già, è più forte di tutto e di tutti. Si erano scambiate le due tifoserie una serie di «sopportabili» insulti, tipo chi non salta è bolognese e replica in salsa napoletana. Tutto nei cliché del becerume da stadio.

Insulti per Diawara

Poi la deriva è iniziata con l’ingresso di Diawara che da queste parti non ha lasciato un bel ricordo: i fischi e i cori sono stati incessanti. Ma il colore della pelle non c’entra nulla. Già l’anno passato fu accolto con durezza. E il suo destino è segnato.«È un grande campione», ha sentenziato sabato il presidente De Laurentiis da Maranello, dove è stato ospite della Ferrari nella festa per i 70anni del Cavallino. Ieri sera era seduto in tribuna: evento non proprio frequente, per il patron azzurro. Al suo fianco il figlio Edo ma con lui c’era tutta la famiglia. Ha salutato Giuntoli prima del match e poi se ne è andato.

Stadio porta fortuna

Questo stadio gli porta fortuna: conquistò il secondo accesso alla Champions diretta vincendo per 3 a 0 alla penultima giornata. Con Mazzarri in panchina. Ai tifosi che lo hanno salutato non ha nascosto la propria soddisfazione.

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