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Gravina: “Calcio italiano malato, è grave e non si cura con l’aspirina”

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha espresso la sua preoccupazione sul calcio italiano in una lunga intervista alla Gazzetta.

Il presidente federale, Gabriele Gravina, ha sollevato il problema dei continui scontri tra la Serie A e la FIGC durante un’ampia intervista alla Gazzetta dello Sport. Nonostante l’elezione di Casini, Gravina ha rivelato di aver sentito ripetere costantemente la frase “la Federazione non ci ascolta” fin dal suo insediamento come presidente.

Da parte sua, Gravina ha difeso l’operato della FIGC, sottolineando l’impegno profuso per rispondere alle richieste della Lega di A. Tuttavia, ha espresso delusione riguardo alla mancanza di proposte di rinnovamento nel corso degli ultimi quattro anni. Di seguito le sue parole:

“Casini è stato eletto mesi fa, ma è da quando sono presidente che sento questa frase: “La Federazione non ci ascolta”. Evidentemente sfugge quanto abbiamo fatto su richieste della Lega di A. La verità è che in quattro anni non ho mai sentito una proposta di rinnovamento. Ma nessuno scontro aperto con la Lega Serie A. Sarebbe controproducente. Per la Federazione il supporto della Lega di A è indispensabile: da lì arrivano i maggiori introiti. Ma auspico che sia più proiettata verso il futuro, non immobile, antica, perché altrimenti diventerebbe una zavorra per tutto il sistema. La FIGC è a disposizione per svolgere il suo ruolo di servizio e trovare la corretta sintesi, ma pretende rispetto. Ci stanno a cuore i problemi dei club e cerchiamo di andare loro incontro, ma basta con i ragionamenti di principio o le sfumature di metodo usati solo per mantenere lo status quo: il malato è grave e non si cura con l’aspirina. Ragioniamo in una logica di vero cambiamento, in cui siano mantenute l’autonomia della Lega, che è legittima, ma anche il dovere della FIGC di far rispettare le regole, le norme, i ruoli”.