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Curiosità sul Napoli: I 5 fatti più curiosi della squadra partenopea

Oggi è considerata la seconda vera forza del campionato italiano di Serie A, capace di contrastare la potenza del Milan, ma soprattutto forte abbastanza per posizionarsi davanti a grandi nomi come Inter, Juventus e Lazio. Il Napoli è una squadra nata nel 1926 che ha scritto una pagina importante nel calcio italiano, fin dagli anni Sessanta.

Prima di tutto perché la sua storia è stata legata a quella di un vero numero uno del pallone: Diego Armando Maradona, del quale parleremo più tardi. Oggi il Napoli è una squadra supportata da oltre 4 milioni di tifosi in Italia, nota per 35 milioni di appassionati a livello internazionale ed è uno dei Team più apprezzati dagli scommettitori.

Ebbene sì, molti suoi supporter amano lanciarsi alla conquista di siti scommesse esteri legali per piazzare un pronostico giusto! Ma quanto conosci il Napoli e la sua storia calcistica? Non temere, siamo pronti a condividere i 5 fatti più curiosi della squadra partenopea.

Maradona e il suo Napoli

Era il 1984, un anno che difficilmente i tifosi del Napoli possono dimenticare, anche i più piccoli. È in quell’estate che direttamente dal Barcellona arrivò in Italia mister Diego Armando Maradona, campione argentino del calcio giocato. Forse è stato lui il miglior acquisto in assoluto per la squadra, capace di diventare uomo simbolo per la sua gente. Con la maglia celeste ha giocato fino al 1991, vincendo tantissimi riconoscimenti importanti, ma riuscendo soprattutto a segnare 81 reti in 188 presente totali.

Lo stadio del Napoli

Lo sapevi che il Napoli è stata una tra le primissime squadre di calcio a costruire uno stadio di proprietà? In un primo momento utilizzò lo Stadio Militare dell’Arenaccia, ma venne poi inaugurato lo Stadio Vesuvio dopo pochi anni. Purtroppo questo impianto venne distrutto nella Seconda Guerra Mondiale e la squadra fu costretta a trasferirsi allo Stadio Arturo Collana del Vomero. Ma la trottola non è ancora pronta a fermarsi! Ecco allora che nel 1959 arriva la prima volta al San Paolo, un luogo speciale, destinato a restare nel cuore di tutti!

La prima radiocronaca

Per il 1929 fu un vero colpo a sorpresa, per noi è un’emozione da ricordare e condividere. Durante la partita tra Napoli-Lazio si segnò la storia: era un match per l’ammissione al campionato di Serie A e per la prima volta quella partita venne “raccontata” senza possibilità di vederla. Praticamente ci fu quella che oggi consideriamo in tutto e per tutto una radiocronaca. Grazie a un giornalista del Mezzogiorno sportivo, in collegamento telefonico con la redazione, fu possibile descrivere verbalmente le azioni essenziali della partita.

E tu, lo sai cos’è il ciuccio?

Doveva essere un cavallo rampante bianco l’animale simbolo del Napoli calcio, ma qualcosa è andato storto! Dopo il 1927 arrivò il ciuccio, ovvero l’asino, a causa di un fatto abbastanza particolare e sicuramente curioso. La colpa fu di un giornale satirico che andò a introdurre questa simbologia che resta ancora oggi. E quell’asinello fece la sua prima apparizione ufficiale in occasione della partita Napoli-Juventus, e non se ne sarebbe più andato.

Napoli e quell’arbitro che si è finto morto

Questa non è stata una vera e propria curiosità della squadra, ma uno di quei momenti che molti tifosi ricordano ancora: era il 1945 e la partita che si giocava era Salernitana-Napoli. Il derby dei derby che sul risultato di 1-1 al 35’ fa registrare qualcosa di incredibile: l’arbitro Stampacchia assegnò un rigore al Napoli, facendo infuriare i padroni di casa.

 

Ci fu un’invasione di campo, una rissa pazzesca tra giocatori e tifosi e un caos generale altissimo. Inoltre partì un colpo di arma da fuoco dagli spalti e, preso dalla paura, l’arbitro decise di fingersi morto per far calmare gli animi dei presenti. E questa sua idea spietata ma geniale funzionò, e noi siamo ancora qui a ricordarlo!

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