Fare cassa e abbuffarsi di partite mediocri in televisione, secondo Paolo Ziliani è questo il calcio moderno prodotto da FIFA e UEFA. Il giornalista sul Fatto quotidiano ha pubblicato un articolo al vetriolo contro Ceferin e soci, si parte da Euro 2020 fino al prossimo mondiale. Ecco uno stralcio:
UEFA E FIFA PENSANO SOLO AL DIO DENARO
“Quanti di voi non chiuderanno occhio, stanotte, divorati dall’emozione di assistere domani all’ottavo di finale degli Europei tra Svezia e Ucraina? Aggiungendo notte insonne a notte insonne dopo quella della vigilia di Galles-Danimarca, altro ottavo di finale consumatosi sabato? Ebbene sì.
Nel calcio a comandare è solo e soltanto il dio denaro. Tradotto significa giocare più partite per incassare più diritti televisivi. La grande Federazione europea (Uefa), la Federazione mondiale (Fifa) e le stesse singole Federazioni nazionali. Viaggiano con maxi-tornei composti da 20 squadre). Ceferin ha pensato bene di alzare a dismisura il numero delle nazioni partecipanti. Da 16 a 24 aggiungendo 8 nazioni al solo scopo di farle sparire di scena dopo una lunga, barbosa e inutile fase eliminatoria”.
EURO 2020
“Fino a 2 edizioni fa (l’Europeo 2012 giocato in Polonia e Ucraina) le nazioni ammesse alla fase finale erano 16: e nel 2012, a parte Polonia e Ucraina qualificate di diritto come paesi organizzatori, tra le restanti 14 c’erano 11 delle nazioni presenti negli ottavi anche a Euro 2020 (Germania, Olanda, Spagna, Italia, Inghilterra, Danimarca, Francia, Svezia, Croazia, Repubblica Ceca e Portogallo) più Russia, Grecia e Irlanda sostituite oggi da Belgio, Austria e Svizzera. In soldoni: le 36 (diconsi trentasei) partite giocate nella fase eliminatoria sono servite solo a eliminare Macedonia del Nord, Slovacchia, Turchia, Finlandia, Polonia, Ungheria, Russia e Scozia e a riportare le contendenti a 16, per cominciare dal punto in cui si cominciava prima. Non il massimo”.
MONDIALE IN QATAR
“Ma questo è niente in confronto al mondiale che ci aspetta in Qatar l’anno prossimo: oltre i match nel “forno” a 40 gradi, in stadi costruiti col sacrificio della vita di schiavi-operai (medaglia al petto di Michel Platini, indagato per corruzione nell’assegna – zione del mondiale al Qatar), assisteremo a una competizione con 32 nazioni partecipanti c o m’è abitudine dal 1998 (mondiale di Francia). E dire che 24 basterebbero e avanzerebbero. Come anche noi sappiamo perfettamente se è vero che nel ’94 (mondiale in Usa), ultima edizione a 24 squadre, riuscimmo a qualificarci ai sedicesimi di finale anche come ultima delle 4 terze qualificate (su 6): per l’esattezza , Argentina, Belgio, Usa e Italia vennero ripescate ai danni di Russia e Corea del Sud, le due terze peggiori, e da lì gli azzurri riuscirono perfino a volare in finale, persa ai rigori contro il Brasile”.
FLOP SUPERLEGA
“Siamo sicuri che ingigantire tornei e campionati e inventare nuove competizioni sia a livello di club (vedi la Conference League made in Uefa in partenza ad agosto con 184 squadre coinvolte e 32 ammesse alla fase finale), sia a livello di nazionali (vedi la Nations League venuta al mondo per coprire gli anni dispari senza competizioni nell’alternanza tra Europei e Mondiali) sia una cosa producente? Vien davvero da ridere pensando che gli ideatori della abortita, per fortuna, Superlega avevano in mente un torneo a 20 squadre che sarebbe andato ad aggiungersi, e non a sostituirsi, al già inflazionato menù. Avremmo visto una Juventus (o un Real Madrid, o un Barcellona) in Superlega, una Juventus B in Champions, una Juventus C in campionato, una Juventus D in Coppa Italia: e saremmo morti di indigestione, oltretutto mangiando male”.
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