Il calcio di una volta

Ricordate Beto? Joubert Araújo Martins torna a parlare del Napoli

Beto Joubert Araújo Martins  Il centrocampista brasiliano degli anni ’90 che Ferlaino preferì a Ronaldinho ritorna a parlare del Napoli.

Ricordate Joubert Araújo Martins, in arte Beto, centrocampista brasiliano degli anni ’90 e 2000, noto in Italia per aver militato nel Napoli con la mitica numero 10 che fu di Maradona.

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Chi era Beto Joubert Araújo Martins

Nato nel 1975 nello stato del Mato Grosso, scrive calciomercato.it, in carriera ha vestito, oltre a quella dei partenopei, anche le maglie dei club brasiliani di Botafogo, Grêmio, Flamengo, San Paolo, Fluminense, Itumbiara e Brasiliense e dei giapponesi del Consadole Sapporo e del Sanfrecce Hiroshima, anche se è entrato nella leggenda proprio per quelle 22 presenze e 4 reti nel club dell’asinello durante la stagione 1996/97. Arrivato in Italia a soli 20 anni, prelevato dal Botafogo dove aveva esordito a 17 anni, per 5 milardi di lire.

Beto Joubert Araújo Martins  Il centrocampista brasiliano degli anni '90 che Ferlaino preferì a Ronaldinho ritorna a parlare del Napoli.

Il centrocampista  che Ferlaino preferì a Ronaldinho

Beto da semisconosciuto, venne presentato in grande stile dall’allora presidente del Napoli Corrado Ferlaino, che di lui disse: “Non abbiamo bisogno di Baggio, Beto è un degno sostituto. E’ il fiore all’occhiello della nazionale olimpica di Zagalo”. Il club campano non lo preferì solo al Divin Codino, ma anche a un giovanissimo Ronaldinho, che era in procinto di arrivare nella città di San Gennaro. Doveva essere il tassello mancante per il centrocampo azzurro, l’uomo da affiancare a Boghossian, ma a Napoli si ferma solo una stagione, costellata da tanta panchina, una forma fisica da rivedere e da un caratterino abbastanza irascibile.

Quando Pizzul gli cambiò nome

A Napoli si ricordano ancora di lui per il ritorno in ritardo dalle vacanze di capodanno e di Pasqua (tra l’altro con un figlio che non aveva raccontato a nessuno di avere), per la futile espulsione patita contro l’Inter a causa di un folle doppio fallo di mano e per la rete realizzata in Coppa Italia proprio ai nerazzurri, che gli varrà i complimenti di Moratti. In occasione di quella partita il telecronista Bruno Pizzul lo chiamò “Caio” invece di Beto durante tutto l’arco dei 90 minuti, confondendosi con il brasiliano dell’Inter. Le lacrime in Coppa Italia, contro il Vicenza, sono il preludio all’addio di qualche giorno dopo: anche se i tifosi, presenti al San Paolo per l’ultima giornata di campionato, fischiano tutti tranne lui.

Beto torna a parlare del Napoli

Nonostante tutto Beto è rimasto nel mondo del calcio, dove ha intrapreso la carriera di procuratore. Di Napoli dice: “Ho tanti bei ricordi. Città e tifosi fantastici. Il nostro era un gruppo che si allenava in allegria. Avevo un rapporto speciale con Boghossian e Panarelli con i quali, purtroppo, non mi sento da anni. Ogni cosa a Napoli viene ingigantita. Non ho mai saltato un allenamento, mai un ritardo. Tutte bugie sul mio conto. Il ricordo più bello ? Il gol con l’Inter in Coppa Italia”. Nemmeno i tifosi partenopei  lo hanno dimenticato: ma se il passato è romantico, il presente è decisamente migliore. 

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