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Conosci la storia della lava dei Vergini a Napoli?

La Lava dei Vergini, ossia  acque piovane che invasero le strade del quartiere Sanità di pietre e fango. Quando ancora non era stato fondato il rione fuori le mura dei Vergini. Anticamente l’intera zona era lambita da un torrente che scendeva dai Colli Aminei e dai Materdei; questo torrente lo attraversava per poi andare verso Carbonara fino a sfociare a mare verso la zona del Mercato.

La lava dei Vergini

Quando si svolse la Festa del Monacone nella Sanità nell’anno 1953, scrive Gino Campolongo,  fu invitato il Sindaco di allora Achille Lauro ad assistere la serata canora finale in Piazza della Sanità; si racconta che il Sindaco fu molto colpito da quella manifestazione ma più di tutto fu colpito dalla sua gente e dalle meraviglie del quartiere sanità, andando via disse a Luigi Campolongo che organizzò la festa : “ Don Luigi che posso fare per questo magnifico quartiere?” e luigi rispose: “ vedete di risolvere il problema della Lava dei Vergini!” Infatti qualche anno prima vi era stato un altro episodio della “Lava” ossia delle acque piovane scese dai colli aminei e dai meterdei che invasero le strade del quartiere di pietre e fango.

Il rione fuori le mura dei Vergini

Per far capire la gravità della situazione devo iniziare col dire che anticamente … quando ancora non era stato fondato il rione fuori le mura dei Vergini … l’intera zona era lambita da un torrente che scendeva dai Colli Aminei e dai Materdei; questo torrente lo attraversava per poi andare verso Carbonara fino a sfociare a mare verso la zona del Mercato. Fino a qui tutto a posto, ma quando si iniziò a costruire nella zona questo torrente pian piano fu incanalato fino a sparire del tutto per poi ricomparire con tutto il suo potere distruttivo dopo piogge abbondanti. Testimonianze di ciò le ritroviamo nei nome delle strade … Via Arena … Cupa … Cavone … tutti nomi che hanno a che fare con fiumi e l’acqua.

‘A lava ‘a lava…al quartiere sanità

Ritornando a Lauro allora … subito si diede da fare ed incaricò l’allora Capo dell’Ufficio Fognature Guido Martone di provvedere alla situazione. Quest’uomo validissimo non solo si diede da fare ma cercò nelle biblioteche e nelle carte comunali tutte le notizie sull’argomento. Avendo preso veramente a cuore la situazione il Martone in un giorno di settembre molto piovoso  chiese alla famiglia Campolongo ospitalità in Via Vergini per vedere se si verificasse nuovamente l’episodio; fu davvero fortunato perché dopo qualche ora dal balcone di casa campolongo vide la famosa Lava e così scrisse nei suoi appunti:

La Lava dei Vergini, ossia acque piovane che invasero le strade del quartiere Sanità di pietre e fango. Quando ancora non era stato fondato il rione fuori le mura dei Vergini. Anticamente l’intera zona era lambita da un torrente che scendeva dai Colli Aminei e dai Materdei.

La strada trasformata in fiumana era una vista terribile. Per osservare il fenomeno, non appena iniziò un’intensa pioggia di settembre, chiesi ospitalità ad una famiglia, che abitava al primo piano nei pressi di piazza vergini e attesi … l’acquazzone imperversava sempre più intenso… sentivo urlare “‘a lava ‘a lava”, mentre venivano calate le saracinesche e chiusi in fretta i battenti dei negozi, portoni e bassi. Tutto era davvero impressionante con i chiusini che saltavano, la pavimentazione che si gonfiava ed esplodeva, il torrente carico di detriti correva trascinando tutto quello che incontrava da via Fontanelle e da via sanità, dalla zona di San Gennaro dei poveri, dalle pendici di Capodimonte da quella dei materdei … spazzava via Vergini e si buttava su via Foria raggiungendo Piazza Carlo terzo e Piazza Garibaldi”.

L’Aquedotto

Guido Martone allora volle vederci chiaro e studiò metro dopo metro l’intera rete fognaria dai Vergini fino a Piazza Carlo Terzo e si accorse che poco prima a Piazza Cavour c’era una biforcazione che portava le acque anche a Via Roma/Toledo. Le ispezionò sottoterra personalmente e così facendo scoprì che la galleria sotterranea costruita per portare la lava dei Vergini verso il mare era bloccata e faceva da tappo  l’acqua così non defluiva e risaliva su provocando l’alluvione/lava. Questi allora riferì tutto al Sindaco il quale gli diede pieno mandato di eliminare il problema; in appena tre mesi Martone fece deviare lo scolmatore liberando la galleria sotterranea, non solo,  fece costruire un collettore proprio nelle Fontanelle destinato a raccogliere tutti i detriti e le acque provenienti da sopra. E così si liberò finalmente la Sanità dalla famosa lava dei vergini e da allora mai più si è verificato il problema. Quindi,a distanza di anni, i cittadini del Rione Sanità ringraziano ancora il fulgido dott. Guido Martone ed il Sindaco.

 

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