Contagi al Cardarelli, interviene Antonio De Palma presidente nazionale del Nursing Up, sindacato degli infermieri italiani: “Serve subito un intervento”.
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Undici casi positivi di covid 19 all’ospedale Cardarelli di Napoli, hanno fatto salire l’attenzione verso il nosocomio napoletano. Ad essere contagiati sono personale sanitario e pazienti. Sulla questione è arrivata la dura posizione di Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, sindacato infermieri italiani.
La questione contagi al Cardarelli è estremamente delicata, anche perché le condizioni raccontate da De Palma sono estreme: “Barelle ammassate nei corridoi, pazienti che rischiano di non poter avere le cure necessarie e tempestive in pronto soccorsi affollati e difficili da gestire anche per operatori sanitari preparati ed efficienti come ce ne sono tanti in Italia nel nostro Mezzogiorno: e poi carenza di personale, turni troppo spesso costruiti con confusione e approssimazione, dinamiche organizzative lacunose affidate a gestioni regionali eccessivamente autonome, manca uno Stato forte, capace di rifare, e bene, le regole sanitarie. Tutto questo mette in discussione prima di tutto la salute dei cittadini, e poi, nel pieno di una emergenza che ancora non ci ha voltato le spalle, compromette anche l’integrità fisica dei nostri infermieri e dei medici“.
Contagi al Carderelli: l’intervento di De Palma
Il sindacato scende in campo al fianco degli infermieri del Cardarelli. Negli ultimi giorni si sono registrati 11 contagiati di cui 2 dottoresse, 2 infermieri e 7 pazienti. Una situazione De Palma definisce un “focolaio pericoloso“.
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Sulla questione dei contagi al Cardarelli, De Palma aggiunge: “I nostri referenti locali ci raccontano di uno scenario desolante a cui non possiamo, non vogliamo fare l’abitudine. In pochissimi giorni 11 contagi all’interno di un ospedale sono davvero tanti, ma potrebbero rappresentare solo la punta dell’iceberg di una situazione di pericolo che al Sud per fortuna non è mai esplosa. Mi chiedo, da infermiere, da uomo, cosa sarebbe successo se Napoli avesse avuto nel mese di marzo il flusso di contagi di Bergamo e Brescia? Come avrebbe vissuto il Cardarelli una situazione del genere? Cosa mai avrebbero potuto fare i nostri infermieri di fronte a un precipitare degli eventi di questo genere? Non sono ipotesi fantasiose, sbotta De Palma, non possiamo tollerare che i nostri infermieri debbano lavorare in situazioni del genere, dove manca l’equilibrio di una organizzazione degna di tal nome. Dove la politica nazionale ha voltato le spalle alle responsabilità, delegando ai poteri locali, come al gioco “della palla che scotta“.