Vittorio Feltri rischia 3 anni di carcere. Il Tribunale di Catania ha chiesto 3 anni e 4 mesi di carcere, oltre a 5mila euro di multa, per il titolo su Virginia Raggi.
FELTRI RISCHIA IL CARCERE
Vittorio Feltri rischia 3 anni di carcere. Il Tribunale di Catania ha chiesto per il direttore di Libero3 anni e 4 mesi di carcere, oltre a 5mila euro di multa, per il titolo “Patata bollente” riferito a Virginia Raggi nel 2017.
Feltri ai microfoni di Radio Radio ha commentato la notizia: “Piuttosto che andare in galera mi sparo alla testa. Ho lavorato per tutta la vita, ho fatto quello che ho fatto nel bene e nel male e adesso mi mettete in galera per una str***ta del genere…Ma io non ci vado neanche, neanche…ci posso andare da morto. Io in galera non ci vado, non mi metto nelle mani di questa gentaglia”.
Feltri teme il carcere, ma cova anche una speranza: “Questa richiesta non me la spiego assolutamente, tra l’altro c’è anche un piccolo particolare che trascurano anche i media: quando uscì quel titolo ‘Patata bollente’ non ero il direttore responsabile, ero il direttore editoriale. Il direttore responsabile era Senaldi, per lui sono stati chiesti 8 mesi di galera (che sono una follia) e per me 3 anni e 4 mesi di detenzione. Però, intendiamoci, queste sono le richieste. Non solo ci sarà una sentenza, poi ci sarà un appello e la Cassazione. Si dà il caso che la Cassazione, avendo sposato la tesi della Corte costituzionale, ha ribadito che non si può comminare il carcere per i giornalisti che abbiano commesso il reato di diffamazione a mezzo stampa. Per cui tutto sommato dovrei essere tranquillo, anche se questa cosa mi infastidisce abbastanza.
FELTRI CONTRO VITTORIA RAGGI
La questione tra Feltri e Vittoria Raggi risale al 10 febbraio 2017, quando la sindaca di Roma era alle prese con i problemi sulle nomine al Campidoglio e alcune intercettazioni che la coinvolgevano personalmente. Tappa finale dell’azione legale mossa da Raggi si svolgerà il prossimo 5 ottobre a Catania con l’ultima udienza e la successiva camera di consiglio per la sentenza.
Feltri, spera in una recente pronuncia della Corte costituzionale (numero 150 del luglio 2021) che di fatto dichiara illegittimo l’articolo 13 della legge sulla stampa, la numero 47 del 1948. Di contro i pm vorrebbero applicare proprio questa norma, che prevede la “pena della reclusione da uno a sei anni e quella della multa” nel caso di una diffamazione commessa “col mezzo della stampa”.