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Repubblica. Il Napoli non cerca Cavani: Ecco chi aspetta Ancelotti a Gennaio

Il Napoli non cerca Cavani, Ancelotti a Gennaio aspetta Verdi, Ounas e Younes. De Laurentiis e Chiavelli in attesa. Milik è sulle gambe.

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Il Napoli non cerca Cavani. Lo rivela il quotidiano la Repubblica. Un articolo a firma di Antonio Corbo, fa il punto in casa Napoli  dopo 12 gare di Campionato. Secondo il quotidiano Ancelotti a Gennaio aspetta aspetta Verdi, Ounas e Younes. Ecco uno stralcio

Dopo 12 gare e 28 punti, media 2,33 che ne annuncia almeno 88 alla fine, il Napoli è già ad un terzo del campionato. La sosta consente un primo bilancio.

  1. L’atmosfera. Le voci di dentro segnalano un clima di ritrovata serenità. Ancelotti ha eliminato le barriere. Si rivolge con gli stessi modi garbati a titolari, riserve, tecnici e funzionari. Con i giocatori ha colloqui brevi ma sempre diretti. Non è un caso se Hamsik, Koulibaly e Callejòn hanno cambiato idea dopo il suo arrivo. Avevano chiesto di andar via. Sono rimasti e non c’è intervista senza un un cenno di stima verso l’allenatore. Quando si dice, il Gruppo.
  2. Gli acquisti. Il Napoli non cerca Cavani  meno che mai una punta a gennaio. Ancelotti aspetta Verdi, Ounas e Younes, il giovane tedesco in via di recupero. Se ha ragione pure stavolta, merita un premio: De Laurentiis ha dopo Chiavelli un altro consulente per il risparmio.
  3. Il vuoto in attacco c’è, però. E va colmato. Il Napoli non può contare solo su Mertens e Insigne. Milik è sulle gambe e non s’intende con Insigne: come se non si conoscessero. Milik combatte molto da prima punta, ma ha una velocità di pensiero diversa. Il suo movimento ha un attimo di ritardo così come Mertens ha un attimo di anticipo. Lo scattista belga vive nel futuro dell’azione: sa prima degli altri dove farsi trovare.
  4. Con un tandem Insigne-Mertens, il 4-4-2 attuale rivela un punto critico. Zielinski si trova a disagio come quarto a sinistra. Ruolo che lo porta a coprire 60 metri. Il polacco eccelle in uno spazio ridotto a 30. Va meglio quando il Napoli è sbilanciato in avanti e può giocare in linea con il tandem d’attacco in un 4-3-3, quello che chiedeva Ancelotti a Genova per la fase attiva. In quella passiva, il Napoli torna al 4-4-2: a Zielinskli tocca un rientro sui 60 metri. E va in confusione.
  5. Fabiàn Ruiz ha determinato la svolta nella ripresa. È come Zielinski una mezzala di inserimento con due differenze: ha meno passo e frenesia, ma più visione e tiro.
  6. In difesa bisogna eliminare i ricordi della gestione Sarri. I difensori sui cross guardano la palla e non l’avversario. Così Hysaj si è trovato a marcare davanti, un paradosso, il suo avversario Kouamé. Ed ha segnato facile di testa il 21enne ivoriano, attaccante molto più interessante del reclamizzato Piatek.
  7. Nel nuovo corso svetta Koulibaly. Non solo è il difensore salvatutti, ma ormai avvia lui la costruzione. Si trova bene a Napoli. Sa di valere cento milioni, ma non si sente sul mercato né cerca acquirenti. Può essere già considerato una bandiera. E dire che nella primavera scorsa chiedeva di andar via. Poi è arrivato Ancelotti.

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