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Juve torna Agricola: I reati vengono prescritti. La vergogna no!

Juve torna Agricola: I reati vengono prescritti. La vergogna no!. Coinvolto nel processo doping nel 2002, Riccardo Agricola fu poi assolto in Appello e prescritto in Cassazione. Ora torna a capo dei medici Juventus.

di: Antonello De Biase

Torna Agricola

La Juventus ha sostituito Gianluca Stesina dalla direzione  J-Medical, la struttura medica privata creata dalla società bianconera accanto all’Allianz Stadium, dove anche i calciatori svolgono visite mediche ed esami. Al suo posto torna Agricola.


Perché fu indagato?


Il suo nome fu legato al ciclo di vittorie dell’era Lippi,  quando per la prima volta nel 1998 Zdenek Zeman mosse le sue accuse, che videro in primo piano proprio il medico Agricola, medico sociale bianconero dal 1985 al 2009. Il procuratore Guariniello decise di aprire l’inchiesta, che portò poi al processo e alle due sentenze.

Nel mirino dell’allenatore boemo finirono anche Alessandro Del Piero Gianluca Vialli, allora attaccanti bianconeri, accusati di uno sviluppo muscolare esagerato ed anomalo.


I reati vengono prescritti.


Nel 2002 fu condannato in primo grado dalla Procura di Torino ad un anno e dieci mesi per somministrazione di Epo e specialità medicinali per qualità diverse da quelle dichiarate al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento di competizioni sportive organizzate dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio”.

La sentenza fu ribaltata in Appello nel 2005, ma il procuratore Guariniello presentò ricorso in Cassazione, che pronunciò poi la parola fine sul processo nel marzo 2007, quando la vicenda venne definitivamente chiusa. Per l’accusa di ” utilizzo di farmaci somministrati, eventualmente, per fini diversi da quelli per i quali solitamente se ne fa uso arrivò la prescrizione.


La sentenza della corte di cassazione

Al di là di ogni ragionevole dubbio, la Corte di Cassazione ha stabilito, in data 29 maggio 2007, che la Juventus di Lippi e del dottor Agricola, attuò, dal ’94 al ’98, “un disegno criminoso per alterare le gare attraverso la somministrazione illecita di farmaci”, in pratica dopando i giocatori sia con sostanze proibite sia con farmaci leciti su atleti sani in modo immotivato.

All’epoca dei fatti non era ancora in vigore la legge sul doping (introdotta nel 2000).


Frode sportiva

Il nodo resta l’accusa di frode sportiva. La Suprema Corte,  ritenne che le accuse potessero comunque essere considerate come violazioni della legge del 1989 appunto sulla frode sportiva. Solo che nel frattempo il reato era caduto in prescrizione  1 aprile 2007.