La tensione tra De Laurentiis e De Magistris sul San Paolo è altissima. Il vaso potrebbe traboccare definitivamente sabato pomeriggio.
TENSIONE TRA DE LAURENTIIS E DE MAGISTRIS
L’improduttivo e sgradevole botta e risposta sullo stadio San Paolo sta diventando abbastanza infantile, scrive Repubblica. La tensione tra De Laurentiis e De Magistris è a livelli altissimi. Il vaso potrebbe traboccare definitivamente sabato pomeriggio, se il sindaco accetterà l’invito degli ultrà ad assistere in curva alla sfida con la Fiorentina. Ma da Palazzo San Giacomo, almeno per il momento, non sono arrivate in questo senso conferme ufficiali.
BOTTA E RISPOSTA SUL SAN PAOLO
Ad accendere di nuovo la miccia è stato De Laurentiis, minacciando di giocare la Champions a Bari . Il sindaco di Bari De Caro, ha fatto capire che lo stadio San Nicola è al momento pure sprovvisto di licenza Uefa, per problemi all’impianto di illuminazione. De Magistris ha ritenuto tuttavia di dover replicare comunque alla provocazione del suo avversario.
«Non parlo di De Laurentiis, è però impensabile e quindi non accadrà mai che la squadra azzurra non giochi al San Paolo. È già grave che questo fatto venga solo immaginato…»
IL SAN PAOLO RISCHIA DI DIVENTARE UNA CATTEDRALE NEL DESERTO
Sullo sfondo c’è una partita a scacchi, che nessuno dei contendenti può permettersi di perdere. Se il Napoli dovesse davvero trasferirsi altrove, infatti, il San Paolo diventerebbe una cattedrale nel deserto e per il Comune sarebbe impossibile sostenerne la gestione. D’altro canto, però, grazie al restyling in corso per le Universiadi lo stadio ritornerà presto più appetibile per De Laurentiis, che potrebbe chiederne la gestione e ultimare poi i lavori a sue spese. Il primo passo è però riaprire il dialogo. Al momento non ci sono invece nemmeno le condizioni per firmare la nuova convenzione.