Le polemiche sul rigore di Empoli-Napoli e la replica pungente di Carlo Alvino
Il Napoli continua la sua corsa in campionato, conquistando la terza vittoria consecutiva con l’1-0 sull’Empoli grazie al rigore di Khvicha Kvaratskhelia. Gli azzurri, guidati da Antonio Conte, restano in vetta alla classifica e ora si preparano per il prossimo match contro il Lecce, in programma il 26 ottobre allo Stadio Maradona.
Tuttavia, non sono mancate le solite polemiche, soprattutto da parte di alcuni giornalisti del Nord. Giovanni Capuano, infatti, ha voluto minimizzare il successo del Napoli, definendo il rigore concesso a Politano come un “rigorino che non si dovrebbe più vedere“ e aggiungendo che il Napoli avrebbe “vinto di corto muso, capitalizzando al massimo una prestazione a lungo non sufficiente”.
Una narrazione, quella di Capuano, che rispecchia il solito tentativo di screditare i meriti del Napoli ogni volta che c’è un episodio favorevole agli azzurri. Queste parole sembrano voler alimentare l’ormai consueta retorica del “rigorino” solo quando si tratta del Napoli, ignorando del tutto i precedenti e i tanti episodi dubbi a favore di altri club, spesso del Nord.
A questa provocazione ha prontamente risposto Carlo Alvino, difendendo il Napoli e il rigore concesso: “Fare ‘caciara’ sul rigore NET-TO assegnato al Napoli fa parte del solito giochino del ‘tutti colpevoli nessun colpevole’, al quale una parte di sedicenti opinionisti e pseudo addetti ai lavori vuole iscrivere il club azzurro. La storia del calcio italiano (purtroppo) dice ben altro rispetto a questi quattro maître à penser da strapazzo!”.
Alvino non ci sta a vedere il Napoli trascinato nel solito “calderone” delle polemiche arbitrali, soprattutto quando è evidente che il contatto c’è stato e che la decisione dell’arbitro Abisso è stata corretta.
È sempre lo stesso copione: quando il Napoli vince, nonostante meriti e sacrifici, si cerca subito di sminuire il risultato. Ma questo Napoli, forte e determinato, non si lascia scalfire da queste polemiche sterili.
Con Antonio Conte alla guida e con la fiducia di una tifoseria sempre presente, gli azzurri continuano la loro corsa, lasciando agli altri la caciara.