Nel commento post-partita, il giornalista sottolinea l’importanza della leadership di Conte e la resilienza del Napoli contro il Como.
Durante l’ultima puntata di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha analizzato la vittoria del Napoli contro il Como, sottolineando l’importanza del “condottiero” in squadra, oltre ai meriti di Cesc Fabregas.
Chiariello ha aperto il suo intervento con una nota cautelare: “Non dobbiamo farci ingannare dal risultato. Anche se il Napoli ha vinto, la partita non è stata affatto semplice.” Il Como, secondo Chiariello, ha messo in seria difficoltà i partenopei, dimostrando una solidità inaspettata e un’ottima gestione del gioco. Il giornalista ha riservato elogi a Fabregas, evidenziando il suo impatto sia contro il Napoli che in altre partite.
“Oggi il Como ha messo il Napoli in grandissima difficoltà, ha giocato a calcio. Complimenti a Fabregas per come sviluppa in ogni zona del campo la sua idea di calcio. L’ha fatto anche con la Juventus, dove poi franò nel finale. L’ha fatto col Bologna dove andò sul 2-0 e poi si fece recuperare, l’ha fatto vincendo Bergamo e battendo il Verona anche se con l’aiuto di un grande aiuto arbitrale. Oggi nel primo tempo, pronti via, 25 secondi: McTominay gol e Lukaku assist. Anche questo sarà un reframe di stagione, perché quando Conte diceva: ‘Voglio Lukaku!’ sapeva esattamente cosa doveva aspettarsi da questo giocatore. Il centroboa, la fisicità necessaria per far salire la squadra e proteggere la palla, la capacità di lanciare i compagni in porta, oggi ha fatto due assist: a McTominay e Neres e ne ha fatti altri anche in altre gare. Poi è un rigorista freddissimo, il Napoli non ce l’aveva, è stata una pecca clamorosa degli ultimi anni. Insomma è un calciatore che, anche se non è in condizioni ottimali, dà un contributo elevatissimo funzionale a quello che serve all’allenatore”.
La grinta nel reagire
Tuttavia, la vera chiave del match, secondo Chiariello, è stata l’abilità del Napoli di reagire alle difficoltà. Chiariello ha anche espresso incredulità per alcune decisioni arbitrali, sottolineando l’evidente fallo su Kvaratskhelia che meritava un rigore.
“Ma il Como nel primo tempo ci ha messo letteralmente sotto, ha vinto tutti i duelli. Il Como, nonostante non abbia fisicità a centrocampo e in attacco, è la squadra che fino ad oggi aveva vinto più contrasti di tutta la Serie A. Perché il contrasto non deriva dalla forza fisica ma da come lo sai portare. Ricordo che Beccalossi vinse un contrasto contro un contrato tedesco, perché conta la postura del corpo e come carichi sul pallo e riesci a portare il tackle. Quando poi c’è Nico Paz, che è un gioiellino straordinario, ha preso un palo fotonico, e poi c’è Strefezza, che è uno che ce l’ha il tiro e ha fatto gol, il pareggio è strameritato. Ma lì è intervenuto il condottiero, che nello spogliatoio avrà detto alla squadra: ‘Dobbiamo vincere i duelli e andarli a prendere, non possiamo far giocare gente come Perrone e Sergi Roberto semplice’. Il Napoli ha rispettato le consegne, è andato a prenderli: Sergi, scuola Barcellona, ha gigioneggiato in area di rigore, il cagnaccio Olivera, che è sempre l’uomo in prima pressione ed è per questo molto amato dagli allenatori, ha rubato palla e il Napoli si è guadagnato un rigore. Per la verità ce n’era un altro clamoroso, una spinta evidentissima a Kvaratskhelia che stava tirando in porta e non sarebbe mai caduto di suo, Moreno si è dimenticato completamente della palla e ha pensato solo all’equilibrio dell’avversario. Non posso comprendere che col Var, senza Var, nel 1223 come nel 2425 quello è rigore tutta la vita! Tanto sta che il Napoli ha saputo tenere il risultato, ancora un cambio di sistema di gioco per difendersi. Entra Neres e manda al manicomio tutti, compreso gli spettatori, per le sue grandi qualità di giocoliere ma non fine a sé stesso”.
L’importanza di mantenere i piedi per terra
Concludendo, Chiariello ha rimarcato l’importanza di mantenere i piedi per terra: “Il Napoli è primo in classifica, ma non dobbiamo illuderci. Ora ci attende una pausa, dopo la quale affronteremo Empoli e Lecce. La lotta per lo scudetto è ancora lunga.”
Rivolgendosi agli scettici, ha dichiarato: “Quando ho detto che avevamo preso ‘l’elettricista’, mi riferivo a un leader capace di accendere la luce. Ma Conte è molto di più: è il caporeparto di una squadra di operai specializzati, pronta a brillare.”