Dopo quanto accaduto contro il Torino, I rossoneri beneficiano ancora di un rigore in esistente contro la Roma. Serie A sempre meno credibile.
Negli ultimi tempi, il campionato italiano di Serie A ha attirato l’attenzione non solo per il calcio spettacolare ma anche per le controversie arbitrali che sembrano proliferare di giornata in giornata. Una delle squadre più al centro di queste polemiche è senza dubbio il Milan, che è stato destinatario di tre rigori nelle ultime tre partite.
Il Caso di Roma-Milan
L’ultima polemica è esplosa durante la partita tra Roma e Milan. Dopo appena 10 minuti di gioco, l’arbitro Rapuano ha assegnato un rigore al Milan per un fallo di Rui Patricio su Loftus-Cheek. José Mourinho, tornato in panchina dopo una squalifica, ha iniziato ad applaudire ironicamente quando il direttore di gara ha confermato la decisione dopo aver consultato il VAR. Questo episodio segue la tattica di “non-commento” scelta da Juric, tecnico del Torino, nell’incontro precedente.
Un Problema più Ampio?
Non si può parlare di questi episodi senza considerare il contesto più ampio dell’arbitraggio in Serie A. Come ha osservato Juric, è facile glissare sulla questione dei rigori quando si parla di “superiorità milanista”. Tuttavia, queste decisioni hanno un impatto reale sull’economia della partita e, in ultima analisi, sul campionato.
Promesse e Realtà
Gianluca Rocchi, designatore arbitrale dell’AIA, ha promesso di “europeizzare” l’arbitraggio italiano. Tuttavia, i fatti sul campo raccontano una storia diversa. La recente trovata di trasmettere l’audio della VAR durante la partita Juventus-Bologna non sembra aver sortito alcun effetto tangibile.
Serie A barzelletta d’Europa
Mentre la Serie A continua ad essere un punto focale per il calcio europeo, la qualità dell’arbitraggio rischia di sminuire la sua reputazione. Decisioni controversie come quelle nelle recenti partite del Milan stanno portando molti a chiedersi se la Serie A stia diventando la “barzelletta d’Europa” in termini di standard arbitrali. Senza un impegno serio verso la trasparenza e l’equità, questa etichetta potrebbe, purtroppo, rimanere attaccata al campionato italiano per molto tempo a venire.