Calcio Napoli

Ounas racconta la rapina: “Immobilizzato nel garage, che paura”

Il giocatore è stato comunque convocato da Spalletti

Adam Ounas ha subito una rapina nella sua abitazione di Posillipo, al giocatore è stata puntata anche una pistola  alla tempia. I dettagli di quanto accaduto presso la villa di Ounas sono svelati da Il Mattino. Un fatto terribile quello accaduto al calciatore algerino, che è stato comunque aggregato alla squadra per la trasferta di Milano. “Il malvivente, a bordo di una motocicletta – ha atteso che il calciatore azzurro rientrasse a casa dall’allenamento di rifinitura del sabato, poi quando il calciatore è entrato con la sua vettura nel suo box auto privato gli è stato intimato di fermarsi con una pistola puntatagli sul volto. L’uomo gli ha poi ordinato di consegnargli i preziosi e il danaro contante che aveva con sé. La rapina – il valore degli oggetti rubati è di circa 5mila euro – è avvenuta poche ore prima della partenza in charter per Milano, tanto da rendere necessario che il gruppo di Spalletti attendesse per qualche minuto sulla pista di Capodichino l’attaccante algerino, di ritorno dalla Questura dopo la denuncia dell’agguato“.

Rapina Ounas: la testimonianza

Il quotidiano partenopeo riporta anche la testimonianza di Adam Ounas, che ha subito avvertito la polizia. Nella giornata di ieri una disavventura simile è accaduto anche a Di Natale, sequestrato in casa con cinque persone armate. “Ho avuto paura e – ha riferito Ounas negli uffici di via Medina – l’uomo ci ha immobilizzati nel garage per qualche minuto. Gli ho consegnato tutto ciò che avevo: orologio, collanina, anello e soldi. Lui ha aperto il bagagliaio e ha preso anche una borsa. Non ci ha permesso di uscire dall’auto per alcuni minuti, poi quando ha preso tutto è fuggito via». Sul caso indagano congiuntamente i poliziotti della Squadra Mobile diretta da Alfredo Fabbrocini e la Digos. «All’inizio – ha spiegato – ho creduto si trattasse di uno dei tanti tifosi che non di rado arrivano sotto casa per chiedermi magliette, foto e autografi. Adesso sono tranquillo e – ha spiegato ai poliziotti – voglio solo fare in fretta e partire con il resto dei compagni perché domani (oggi ndr.) abbiamo una gara decisiva e voglio pensare solo a questo». Sul volo Spalletti e Giuntoli sono stati i primi ad avvicinarsi all’algerino per farsi raccontare la rapina“.